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Brindisi Cultura e Spettacoli

Sorpresa al concerto di Umberto Tozzi a San Pancrazio Salentino: sul palco spunta Al Bano

Sorpresa al concerto di Umberto Tozzi, ieri sera, al Forum Eventi di San Pancrazio Salentino. Sul palco è spuntato Al Bano e i due hanno duettato sulle note di “Nel sole“, brano dell’artista di Cellino San Marco.

Il live “L’ultima notte rosa” di Umberto Tozzi, che si è svolto ieri nell’ambito della rassegna Stupor Mundi, è stato un viaggio musicale tra i suoi più grandi successi, tra cui due inediti (uno dei quali, “Vento d’aprile”, dedicato a una bambina «ora in paradiso»).

Quella di San Pancrazio Salentino è stata l’unica data pugliese del tour realizzato dalla New Music Promotion prima dell’annunciato ritiro dalle scene pubbliche.

In questa sequenza di spettacoli (30 in Italia e altrettanti all’estero), che toccherà tre continenti tra il 2024 e il 2025, l’artista torinese è accompagnato da un’orchestra di 21 elementi, l’Ensemble Symphony Orchestra.

Umberto Tozzi ha proposto le hit più significative della sua carriera, iniziando il concerto proprio con “Notte rosa“. Poi “Ti Amo“, indimenticabile brano del 1977 che ha attraversato ogni confine con le sue numerose reinterpretazioni. E ancora: “Si può dare di più” (con cui ha vinto Sanremo nel 1987 insieme a Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri), “Tu“, “Gli altri siamo noi“, “Gente di mare” (brano portato al successo con Raf, che nel 1988 ha raggiunto il terzo posto all’Eurovision Song Contest), “Dimmi di no“, “Stella Stai“, “Lei“, “Immensamente“, “Qualcosa qualcuno“, “Il grido“, “Dimentica dimentica“, “Io muoio di te“, “Eva“, “Gli innamorati“.

Poi l’intermezzo del duetto con l’amico Al Bano, i due inediti “Vento d’aprile”, dedicato a Elisa, una bambina di 5 anni morta di leucemia, e “Torna a sognare“, per finire con la hit mondiale “Gloria“, scelta per la colonna sonora del film di Martin Scorsese “The Wolf of Wall Street”, ma anche per il film cult “Flashdance” diretto da Adrian Lyne.

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Bari Cultura e Spettacoli

Altamura ne “La fanciulla degli ori”, Marinaro: «I miei romanzi tra cronaca e storia» – L’INTERVISTA

Un intreccio tra mito, leggenda, storia e giallo, percorrendo l’asse Milano Altamura. Il nuovo romanzo di Laura Marinaro “La fanciulla degli ori”, pubblicato con la casa editrice Mursia, questa volta si cala nel profondo della città che ha dato i natali alla scrittrice. Come ci ha abituato con il romanzo precedente “Maremoto a Varigotti”, si tratta di un intreccio tra vero e verosimile, in uno stile scrittorio fluido, attento ai particolari e pieno di sorprese. La protagonista è Caterina Ferrari, un’archeologa. Non a caso la scrittrice ha scelto per questa sua nuova eroina un lavoro un po’ diverso dal personaggio precedente. Non ha direttamente a che fare con il mondo della polizia, ma non ne è neanche completamente estranea, essendo nipote di Alina Ferrari, l’ex colonnello dei Carabinieri. Appena assunta come ricercatrice nel nuovo Museo delle Scienze Antropologiche di Milano, si trasferisce temporaneamente ad Altamura per la vendita di una casa di famiglia nel centro storico. Milano e Altamura incarnano i due amori di Caterina, Marco e Luca, due uomini tanto diversi da confondere la ragazza, un po’ come le due città in cui si muove. Nella cittadina famosa per il pane, Caterina si trova suo malgrado a fare una sensazionale scoperta archeologica, ma anche a dovere «indagare» su due omicidi legati in qualche modo al museo e all’antica maledizione seguita alla scoperta della “Fanciulla degli ori”.

Il secondo libro è ambientato nella sua città. Come mai ha scelto Altamura? Che ruolo ha la città per la trama?

«L’ho scelta perché lo spunto è arrivato proprio da La Fanciulla degli ori, una scoperta archeologica conservata nel Museo archeologico cittadino e dalla sua storia affascinante. La città è uno dei protagonisti, ha un ruolo importantissimo così come Milano, dove vive e lavora Caterina Ferrari la protagonista».

Un’archeologa, contrariamente alla protagonista di “Maremoto a Varigotti”. Cosa l’ha spinta a scegliere questo mestiere?

«Proprio lo spunto della fanciulla e poi lei è un’archeologa ma specializzata in antropologia forense, una delle scienze forensi più affascinanti che ho studiato e che si occupa di scheletri».

Chi è la fanciulla degli ori e come è venuta a conoscenza di questa leggenda?

«Dal Museo. i tratta di uno scheletro del II secolo dopo Cristo, contenuto in una tomba affrescata con un corredo di ori importante e bellissimo. La leggenda è una mia invenzione ma non si discosterebbe da storie di quell’epoca».

Quanto della sua esperienza crime c’è nei suoi romanzi? Come la aiuta a sviluppare le trame?

«L’esperienza c’è. Anche i giornalisti di nera ci sono sempre nei miei romanzi e poi ci sono le conoscenze delle tecniche d’indagine e delle scienze forensi».

Quando scrive un nuovo libro il finale è già presente nella sua idea o lo scopre strada facendo?

«C’è già subito. In genere si fa un canovaccio prima con la descrizione dei personaggi principali poi gli altri vengono man mano a sceglierti. Luoghi cibi e situazioni si sviluppano man mano che si narra. Sono i personaggi che entrano nel processo e mi aiutano a completare l’idea del finale».

Nel testo lei nomina Yara Gambirasio. Un caso del quale ha avuto esperienza in prima persona. Che collegamenti ha tracciato tra il suo personaggio e la ragazza di Brembate?

«Il collegamento è proprio riferito all’antropologia forense e al fatto che Cristina Cattaneo, l’anatomopatogoa più nota d’Italia che lavorò al caso, è la datrice di lavoro di Caterina ed è nel libro».

Da dove parte per costruire i tratti del serial killer?

«La realtà offre numerosi spunti. Le mie idee si sviluppano sempre su fatti veri. Sono i giornali e le cronache che mi ispirano. La vita vera e la Storia, come in questo caso, sono protagoniste. Non amo né il fantasy né la fantascienza o il soprannaturale. Le mie storie sono tutte verosimili, qualcosa che permetta l’immedesimazione del lettore, che si cala interamente nella vicenda e la sente vicina».

Mette mai qualcosa di personale nei sui romanzi?

«Si molto, non solo qualcosa di autobiografico, ma anchecaratteriale. Non sono fatti o situazioni, ma sicuramente lati del carattere, sentimenti di Caterina sono anche miei. Le mie protagoniste mi assomigliano sempre per qualche lato della loro personalità. Forse Alina era meno simile, ma qualche tormento o situazioni erano reali».

Ha già un altro romanzo nel cassetto? Sarà ambientato ancora in Puglia?

«Ho qualche idea. Sto pensando ad un’ambientazione in Brianza ma con qualche incursione in Puglia, magari al mare».

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Cultura e Spettacoli Lecce

Notte della Taranta, Laccio è il coreografo. E il concertone “invade” le strade di tutta Italia – VIDEO

Laccio, al secolo Emanuele Cristofoli, è il coreografo che firmerà le performance della 27esima edizione del concertone della Notte della Taranta in programma il 24 agosto a Melpignano.

Il coreografo, già direttore artistico del programma X Factor, ha curato le performance di Raffaella Carrà e Laura Pausini in occasione di Eurovision e del Festival di Sanremo 2022. Sua è stata anche la messa in scena dei Maneskin ospiti del Saturday Night Live, lo show della rete statunitense Nbc.

Da oggi e fino al 22 agosto Laccio coordinerà i danzatori per la formazione di 12 quadri alcuni dei quali coinvolgeranno le artiste ospiti del concertone, come Angelina Mango che ballerà sulle note di un brano molto amato dal popolo della Taranta.

«Sono molto entusiasta di partecipare alla Notte della Taranta – dichiara Laccio – rappresenta per me un’opportunità unica di esplorare e celebrare le radici profonde della nostra tradizione, portando al contempo una proposta di innovazione e contaminazione con delle danze più urbane. Il mio obiettivo – prosegue- è creare un dialogo tra il passato e il presente, fondendo elementi tradizionali con influenze contemporanee per offrire al pubblico un’esperienza emozionante e coinvolgente». Il concertone sarà trasmesso in diretta su Rai3 e Rai Radio 2.

La Taranta nelle strade delle città italiane

La Notte della Taranta, intanto, da oggi fino al concertone del 24 agosto, “viaggerà” per le strade di Napoli, Milano e Roma grazie all’iniziativa realizzata dalla Fondazione con Pugliapromozione e Urban Vision.

Sulle note del ritornello di Ri Lo La La, le sequenze del concertone invaderanno le strade delle città italiane.

«Agevoliamo un dialogo tra città e persone proiettando bellezza», afferma il presidente della Fondazione La Notte della Taranta, Massimo Bray. «Sempre in movimento, come fa la musica in una contaminazione di linguaggi tra storia, tradizione e innovazione, per intercettare una audience dinamica. Un primo importante passo verso una Taranta sempre più inclusiva», aggiunge.

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Bari Cultura e Spettacoli

Il pianista Benedetto Lupo e i “Solisti” del Festival Ritratti in concerto a Monopoli

Allo straordinario Benedetto Lupo & ai Solisti del Festival Ritratti è affidata la chiusura della XX edizione di “Ritratti Festival” che anche quest’anno, ha inondato le piazze, le strade, i palazzi di Monopoli con i progetti musicali degli artisti invitati a celebrare un compleanno davvero speciale, arricchendo l’offerta anche con talk, laboratori, mostre in alcuni dei luoghi più rappresentativi della città.

L’appuntamento di chiusura è in programma stasera alle 21 nel Chiostro di Palazzo San Martino, sede storica del Festival, a Monopoli. Il pianista pugliese Lupo si esibirà con i “Solisti del Festival Ritratti” (Emanuele Urso – corno, oggi Primo Corno Solista al Teatro alla Scala di Milano; Lorenzo Rovati e Sara Dionisia Zeneli . violino, Giuseppe Russo Rossi – viola, Roberto Mansueto – violoncello) per una serata che si preannuncia indimenticabile, con un programma che spazia da Robert Schumann con “Kinderszenen, Scene Infantili op.15” a Johannes Brahms con “Trio op. 40” e ancora Schumann con “Quintetto op. 44” (biglietti su www.ritrattifestival.it).

Il concerto è stato preceduto ieri dall’ultimo appuntamento di Ritratti Talk sulla Terrazza Food Lab della Biblioteca Rendella. Protagonisti sono stati gli stessi Benedetto Lupo e “Solisti del Festival”, che prima del concerto in programma oggi, hanno dialogato sul tema “È più vero il reale o il fantastico?” Intorno alla figura di Robert Schumann.

Nel suo primo anno di residenza a Ritratti, Lupo ha scelto di impaginare un programma cameristico con i compositori di cui è considerato uno dei più raffinati interpreti. Brahms e Schumann, appunto. Molto forte la decisione di circondarsi di artisti emersi dalle fucine dei Conservatori, in particolare pugliesi, oggi protagonisti di brillanti carriere internazionali.

«Ritratti è un sogno studentesco oggi diventato realtà riconosciuta. Questa ventesima edizione è stata pensata con un cambio di passo, a conferma di uno stile consolidato, ma con la prospettiva di aprire nuove strade: la multidisciplinarietà del cartellone, la condivisione di progetti tra diverse generazioni, il legame con l’architettura dei luoghi, il coinvolgimento di nuovo pubblico in sfide spesso sperimentali e innovative a cui c’è una risposta sempre curiosa e attenta, sono gli ingredienti di venti anni di sacrifici per arrivare dove siamo oggi – commenta Antonia Valente, direttrice artistica avvicinandosi alla fine di Ritratti Festival-. E in questo percorso non posso che iniziare dal ringraziare la comunità, che anno dopo anno è cresciuta insieme al mio sogno di ragazza, e che rende possibile sostenere e realizzare produzioni musicali che altrimenti resterebbero solo nella mia immaginazione, costruite con grande professionalità e affetto dagli interpreti coinvolti, dai collaboratori e operatori tecnici, instancabili nel cuore di un’estate caldissima, grazie anche al contributo di istituzioni e sponsor che sono per noi fondamentali. Certo non posso nascondere che non manchino difficoltà e ostacoli da superare, e non è sempre facile farlo. Servono determinazione e soprattutto tanta energia, ogni giorno. Gli applausi alla fine di ogni concerto, i sorrisi dei bambini, gli sguardi, la gioia e il calore del pubblico e di tutta la comunità di Ritratti, ogni volta mi spinge a pensare che ne vale sempre la pena, soprattutto se tutto viene condiviso con gli altri. Ritratti Forever Young è dunque un monito: saper conservare lo spirito dell’inizio per scrivere pagine sempre nuove, diventando il quaderno su cui, accanto a me, nuove generazioni di musicisti incredibili possano affiancarmi nel continuare a scrivere la mia e la loro storia artistica personale, investendo su sé stessi come io stessa ho fatto da ragazza».

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Cultura e Spettacoli Lecce Video

Nel Salento torna Bande a Sud nel segno delle “collisioni”: tra gli ospiti Nicola Piovani – VIDEO

Torna “Bande a Sud“, il festival degli immaginari bandistici giunto alla dodicesima edizione che, dall’8 al 16 agosto prossimi, si terrà a Trepuzzi e nella Marina di Casalabate, nel Leccese.

Il festival, diretto dal Maestro Gioacchino Palma e realizzato dal Comune di Trepuzzi con il supporto della Regione Puglia e grazie al contributo di numerose realtà territoriali, è diventato in pochi anni un appuntamento fisso con la grande musica nazionale e internazionale, da godere in piazza, gratuitamente, assaporando prodotti del territorio e scoprendo piccole realtà interne ma anche costiere del Nord Salento, che sempre più vogliono curare la propria offerta e la propria tipicità.

L’immaginario e la pratica della banda come patrimonio da salvaguardare, riscoprire, narrare, è punto nodale delle azioni di “Bande a Sud” che, fin dalla sua prima edizione del 2012, ha portato in piazza musica, tradizione, magia, trasformando ogni volta Largo Margherita a Trepuzzi nel centro pulsante degli immaginari bandistici del Sud.

Il filo conduttore dell’edizione di quest’anno si riassume nella parola “Collisioni“.

La prima collisione è nella stessa origine delle bande del Sud, formazioni di artigiani e lavoratori che, dopo le fatiche del lavoro, si riunivano per studiare e suonare le grandi partiture e per esibirsi in piazza per colmare l’assenza al Sud dei teatri e della magia che l’Opera e le grandi stagioni dei concerti potevano trasmettere nei maggiori centri metropolitani.

Ora come allora, per “Bande a Sud”, “collisioni” significa generare un cortocircuito virtuoso e assistere ad una scintilla in grado di sorprendere. Ed è quello che avverrà ad ogni appuntamento in cui sarà possibile rivivere una “collisione”, per raccontare quanta meraviglia si possa generare da uno “scontro”.

Si parte l’8 agosto con una collisione suggestiva e inedita: l’incontro tra il repertorio di musica sacra proposta dall’Ensemble di fiati “Tito Schipa” e dal Coro “Jubileum”, diretti da Francesco Muolo e i mondi mediorientali di Nabil Bey (Radiodervish).

Tra gli ospiti Bandakadabra e Chromophobia il 10 agosto. Il giorno successivo sarà la volta di Nicola Piovani con il suo “Note a Margine”.

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Bari Cultura e Spettacoli

A Terlizzi torna il “Sovereto Festival” con un ricco programma. Tra gli ospiti i Radiodervish

È in programma da venerdì a domenica, a Borgo Sovereto (Terlizzi, BA) la dodicesima edizione di “Sovereto Festival”, con un ricco programma di concerti, presentazioni, laboratori e mostre. La manifestazione, diretta per il secondo anno dal musicista Giovannangelo de Gennaro dell’Associazione Culturale Calixtinus. Il borgo, tetro dell’evento, è un piccolo gioiello che nasconde e custodisce le radici della città di Terlizzi. Crocevia di rotte antiche e moderne, nel corso dei secoli ha ospitato pellegrini e viandanti in cammino per cercare un contatto con la spiritualità in un luogo sacro.

Venerdì

Il programma dell’edizione ‘24 aprirà le danze venerdì alle 19. Nei pressi di Suberito bar, il laboratorio di lettura teatralizzata “La fuga di Pulcinella” a cura di BimBumBam (per bambini dai due anni in su) e alla stessa ora nei giardini di Villa Lamparelli la presentazione del libro “Solo i santi non pensano” (Fandango 2024) con Mattia Tortelli e Rosy Paparella, a cura di Un panda sulla luna. Alle 20.30 sul palco Meridiano (atrio del Santuario) La cantiga della Serena presenterà “La Novia”. Alle 22 sul palco Parallelo (Via Santuario di Sovereto), spazio a Enza Pagliara Quartet. Un affresco sonoro di rara bellezza che riecheggia la potenza espressiva del canto folk, riprendendo canti dimenticati della tradizione salentina.

Sabato

Secondo giornata del festival in programma sabato, dalle 10 alle 13, Villa Lamparelli, il seminario di musiche del Mediterraneo a cura di La cantiga de la Serena. Alle 19, nei pressi di Suberito bar, BimBumBam propone la Caccia al Tesoro (per bambini dai quattro anni in su); alla stessa ora in Villa Lamparelli la presentazione di “Oro Forca Fiamme” (Mondadori 2024) con l’autore Marcello Introna e Rosanna De Leo, a cura di Un panda sulla Luna. Alle 20.30 sul palco Meridiano (atrio del Santuario) Glauco Zuppiroli e Daniela Fini in “Amate sillabe, di amore e di vita nella confusione del tempo”, un reading per voce e contrabasso. Alle 22 sul palco Parallelo (Via Santuario di Sovereto), Angela Esmeralda Quartet in “Santoceano, il sofisticato progetto personale della cantautrice Angela Esmeralda Pepe, una delle voci più intriganti della scena musicale pugliese.

Domenica

Domenica la chiusura in grande stile. Alle 19 (traversa Santuario di Sovereto), l’Associazione Bib-Balfolk propone un laboratorio di danze francesi. Alla stessa ora nei pressi di Suberito bar vi sarà il Laboratorio Creativo dedicato alla creazione di girandole con materiali riciclati a cura di BimBumBam (per bambini dai quattro anni in su) e nel giardino di Villa Lamparelli la presentazione di “L’iliade cantata dalle dee” (Solferino 2024) con l’autrice Marilù Oliva e Elvira Zaccagnino, a cura di Un panda sulla luna. A seguire alle 20.00 il talk ”Appia Work in progress”, a cura dell’Associazione Cacciatori d’Ombra, che organizza anche la mostra fotografica visitabile nelle tre giornate del Festival in Villa Lamparelli. Alle 21 sul palco Meridiano (atrio del Santuario), Scibinico Way. Un pellegrinaggio musicale tra suoni, strumenti, lingue e spiritualità provenienti da luoghi fisici e interiori, attorno all’idea del cammino come fonte di ricerca. Alle 22.30 sul palco Parallelo (Via Santuario di Sovereto), i Radiodervish in “Cuore Meridiano”. Un gioiello musicale che comprende brani di autori mediterranei che hanno plasmato l’anima e la sensibilità dei Radiodervish.
Inoltre, tutti i giorni a partire dalle 18.00 il Borgo sarà popolato da una serie di altre iniziative come il mercatino delle autoproduzioni con stand di produttori e artigiani locali, il Bistrot Ethnic Cook a cura dell’Associazione afro-brasiliana ORIGENS e la mostra fotografica Appia Work in Progress a cura dell’Associazione Cacciatori d’Ombra.

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Cultura e Spettacoli Foggia

Lucera, Franco Arminio e Ginevra Di Marco insieme sul palco tra note e parole

Dopo la magia calviniana degli “Amori difficili” portata in scena da Isabella Ragonese e Rodrigo D’Erasmo, l’ottava stagione della rassegna curata da Fabrizio Gifuni e Natalia Di Iorio “PrimaVera al Garibaldi” promuove oggi, alle 21.30, in prima regionale pugliese, all’Anfiteatro Augusteo di Lucera, lo spettacolo-concerto “È stato un tempo il mondo”, con la poesia intensa di Franco Arminio e la canzone popolare di Ginevra Di Marco. La sua voce inconfondibile, una delle interpreti più raffinate della musica italiana, si unisce a quella di Franco Arminio, lo scrittore dei paesi, il cantore dei borghi sul limite della sparizione, che è stato definito da Roberto Saviano «uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato».

Dietro lo spettacolo

Il titolo dello spettacolo è̀ stato un tempo il mondo è ispirato a un verso di una canzone dei “CSI” – storica formazione guidata da Giovanni Lindo Ferretti – di cui hanno fatto parte sia Ginevra Di Marco che Francesco Magnelli, ideatore della messa in scena, presente sul palco insieme ad Andrea Salvadori ad eseguire le musiche dal vivo. Il frutto della composita formazione, che unisce il mondo poetico con quello delle note, è uno spettacolo-concerto in cui l’incontro e lo sguardo etico di questi artisti genera un viaggio introspettivo per ricordarci cosa è stato il mondo e cosa sta diventando, attraverso canzoni e poesia popolare, momenti intimisti e di festa. Bellezza e ferite, passato e presente, incanto e disincanto, risuoneranno in un luogo unico e carico di storia come l’Anfiteatro augusteo di Lucera.

La protagonista

«Siamo vicini nello sguardo sulla vita, l’essere sensibili al silenzio, ai margini, al non clamore, alla bellezza dei paesi abbandonati, al sacro che ci sta intorno e che la nostra vita frenetica non contempla più, visioni che invece sentiamo essere motivo e scopo, tra gli altri, della nostra musica» dichiara Ginevra Di Marco sotto lo spettacolo prodotto da IMARTS. Fiorentina, cantante elegante, nel suo percorso si confronta con diversi artisti italiani e internazionali in un scambio musicale e umano. Appare nel 1993 quando partecipa come ospite in Ko de mondo, primo disco dei CSI. Le sue qualità vocali la fanno subito notare, e già dal seguente album “In quiete”, registrato dal vivo, la si può considerare prima voce al fianco di Giovanni Lindo Ferretti, cantante del gruppo. Nella sua produzione da ricordare il disco “Quello che conta”: le più belle canzoni di Tenco, reinterpretate e vestite con un nuovo abito musicale. Un delicato equilibrio che non tradisce lo spirito originale, permettendo sempre alla loro essenza più profonda di affiorare.

Il protagonista

Franco Arminio ha vinto due volte il Premio Stephen Dedalus. Con la sua ultima opera letteraria, edita da Bompiani, “Canti della gratitudine”, Arminio consegna il frutto di anni di ascolto di se stesso e del mondo, la summa di ciò che ha imparato nel suo cammino attraverso città e paesi: la parola poetica dispiega la sua forza trasformativa, da esperienza intima si fa comunitaria e ci chiede di essere pronunciata come sfida all’indifferenza, come forma di resistenza, come il più salvifico dei contagi.

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Bari Cultura e Spettacoli

Con le orecchiette la Puglia alla conquista del mondo, Nunzia: «È lo scudetto che ci contraddistingue»

Se si parla di Puglia a qualcuno dell’altra parte del mondo, che non c’è mai stato, sicuramente verrà di abbinarla a uno dei suoi prodotti principe: l’orecchietta. Un prodotto che piace perchè semplice, genuino, fatto solo con due ingredienti e che si sposa benissimo con tutti i tipi di cottura, al forno, in bianco con le rape e col classico sugo domenicale. Ma l’orecchietta sta diventando qualcosa di più, è un’icona, un must e un trend che sta spopolando sempre più sui social. E qui il prodotto si abbina a un volto che è divenuto famoso come simbolo di baresità, Nunzia Caputo, conosciuta come la “regina delle orecchiette”.

Un personaggio emblematico di Bari, che ha saputo portare la tradizione culinaria pugliese a un pubblico internazionale. La sua storia è un racconto di passione, tradizione e innovazione, che si intreccia con esperienze personali e professionali significative.

Una tradizione familiare

Fin da piccola, Nunzia è stata immersa nella tradizione della pasta fatta in casa. A soli sei anni, sua nonna le insegnò a fare le orecchiette, un momento che segnò l’inizio del suo legame con la cucina. Nonostante le resistenze iniziali, Nunzia oggi riconosce il valore di quell’insegnamento, che non solo le ha trasmesso una tecnica, ma anche un amore profondo per la cucina e la condivisione. Le sue orecchiette, fatte con semola di grano duro e acqua, sono il simbolo di Bari e rappresentano un piatto semplice ma ricco di sapore e salute.

La carriera

La carriera di Nunzia è decollata grazie a una serie di incontri fortunati e collaborazioni. La sua apertura verso gli altri le ha permesso di stringere legami con personaggi noti, come Stefano Gabbana, e di partecipare a eventi di grande rilevanza, inclusi matrimoni di alto profilo in India. La sua partecipazione a questi eventi non è solo un riconoscimento del suo talento, ma anche un’opportunità per promuovere la cultura gastronomica pugliese a livello globale.

L’impatto sociale

Nunzia non si limita a preparare orecchiette; è attivamente coinvolta in iniziative di volontariato, lavorando con anziani e giovani in difficoltà. Ha avviato corsi nelle scuole per insegnare l’arte della pasta, sottolineando l’importanza della manualità e della tradizione. Tuttavia, esprime preoccupazione per la perdita di queste competenze tra le nuove generazioni, spesso distratte dai dispositivi tecnologici. Credere fermamente nel potenziale delle orecchiette. La sua missione è quella di preservarle e promuoverle, lavorando per migliorare l’immagine della Puglia nel mondo. «L’Orecchietta è simbolo di Bari perchè è semplice ma è anche un piatto di salute e sapori, come siamo noi. Questo è lo scudetto barese che ci contraddistingue».

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Cultura e Spettacoli Puglia

Oltre 2,2 milioni di spettatori per Battiti Live: l’edizione 2024 si chiude con numeri da record

Con una media di 2 milioni e 266mila spettatori in ogni minuto di ogni puntata e del 19,42% di share, con punte del 21,6% sul pubblico attivo, nell’ultima andata in onda ieri sera su Canale 5, si chiude con numeri da record la 22esima edizione del Cornetto Battiti Live.

Numeri che hanno consacrato Battiti Live non solo come il festival musicale più visto e più amato dell’estate italiana con punte di share media che hanno sfiorato il 25%, un quarto dei telespettatori italiani nonostante la concomitanza televisiva con le attesissime Olimpiadi di Parigi. Numeri ancor più eclatanti sul pubblico giovane: media del 29.5% sul target 15-19 anni, con puntate che hanno superato il 43% di share.

Un successo incredibile, che conferma la costante e continua ascesa del programma.

«Non possiamo che essere orgogliosi ed emozionati di fronte a questi numeri», commenta Marco Montrone, presidente di Radio Norba. «Condivido le parole del direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri, che ringrazio insieme a tutta Mediaset per aver creduto in noi. Quello di Battiti è un successo oltre ogni aspettativa, che conferma quanto il brand Battiti Live sia ormai consacrato e parte integrante dell’estate italiana. Possiamo tranquillamente affermare che questa è stata l’edizione della consacrazione. Voglio dedicare questo successo a tutto lo straordinario team di professionisti che con senso di appartenenza, passione e dedizione ha lavorato a questo grande show. Grazie ai nostri partner commerciali ed istituzionali, agli artisti che hanno calcato il nostro palco e al nostro straordinario pubblico, che ci ha donato il suo tempo e il suo consenso».

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Cultura e Spettacoli Taranto

Leporano, a San Lorenzo notte di stelle al Canneto Beach con Tony Humphries e Ste

Una “notte di stelle” al Canneto Beach di Leporano il 10 agosto prossimo con Tony Humphries e Ste che faranno ballare il pubblico con il loro sound travolgente.

Il primo dj e produttore nato a Brooklyn, tra i progenitori della musica house, l’altra cantautrice napoletana di origini africane: entrambi saranno ospiti della rassegna “Canneto Sound Fusion“, organizzata in partnership con l’Its Academy Mobilità (apertura porte alle 22, start ore 23).

Nella sua carriera, Tony Humphries ha realizzato più di 200 remix. Tra i tanti artisti, sono da ricordare i suoi primi lavori per Mtume, che gli fece vincere il suo primo disco d’oro, per Donna Summer, Jungle Brothers, Queen Latifah. In anni più recenti, ha collaborato con Boy George, Dimitri from Paris, Inner City, Brand New Heavies, Adeva, Cure, Lil Louis, Ultra Natè, Joe Smooth, Style Council.

Il primo ingaggio arriva nel 1975, ma soltanto qualche anno dopo, quando cessa la sua esperienza con la redazione del Daily News, decide di intraprendere definitivamente la strada del disc jockey.

Inizia la longeva collaborazione con la famosa emittente newyorkese, radio Kiss FM e, nell’82, diventa resident nello Zanzibar Club, dove rimarrà per molti anni, lavorando anche in altri club illustri. Tra tutti, lo Studio 54 di New York. Contestualmente, esporta in Europa il cosiddetto “Garage Sound di New York“: sia al Ministry of Sound di Londra che all’Echoes di Rimini. Dopo la parentesi europea, torna in America per lanciare la “Yellorange“, una delle etichette house più prestigiose, che poi nel 2005 passerà il testimone alla “Tony Records”, che ottiene in pochissimo tempo ottimi risultati.

Stephani Ojemba, in arte Ste, è invece una cantautrice che, negli ultimi tempi, sta spopolando sui social. La sua musica unisce proprio tutti e l’influenza della città partenopea che l’ha accolta emerge nella maggior parte dei suoi brani.

Ste ha 25 anni, è nata a Lagos, in Nigeria, ma proprio per le difficoltà nella vita nel Paese d’origine, la sua famiglia ha deciso di migrare in Italia, dove la cantautrice è cresciuta con la mamma. È stata proprio una famiglia napoletana ad aiutarle a integrarsi. La passione per la musica nasce durante l’infanzia: prende parte a recite, cori e progetti scolastici in cui può mostrare il suo talento. La carriera inizia nel 2022 con il primo inedito, “Ansia“, in cui parla di aspetti nascosti della sua vita e del suo carattere. Seguono “Ki lo sa” e “Red“. Oltre ai brani, su TikTok si diletta anche nelle cover di canzoni note. Le sue ispirazioni sono Mina e Pino Daniele.

La lunga Notte di San Lorenzo al Canneto Beach proseguirà con il sound dei djs Giorgio Vinciguerra e Chevaline, pronti a far ballare in questo attesissimo appuntamento estivo.

Prevendite sull’app “Canneto Beach“. Info: 099 5332037.

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