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Cronaca Lecce News

Tra le sterpaglie a fuoco il cadavere di un uomo 79enne: forse vittima del rogo in Salento. Si indaga

Un uomo di 79 anni è stato trovato morto in una campagna alla periferia di Leverano, nel Leccese, avvolta da un incendio di sterpaglie. A trovare il suo corpo senza di vita i vigili del fuoco, intervenuti per domare le fiamme. Le indagini sono in corso per capire se l’uomo sia rimasto vittima del rogo.

Notizia in aggiornamento

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BAT Cronaca News

Lupi a San Vittore, uccise quattro capre nella Bat. Ferito a una zampa anche un cane

Prima alcune galline adesso quattro capre. I lupi hanno compiuto la scorsa notte una incursione all’interno di un recinto situato a ridosso dei fabbricati della masseria San Vittore, a pochi chilometri da Castel del Monte, che ospita il progetto diocesano “Senza Sbarre”. Una razzia che non ha lasciato scampo alle povere bestie, animali allevati dai detenuti residenziali e semiresidenziali, presenti nel complesso murgiano di proprietà della Chiesa di Andria. Ferito a una zampa anche un cane.

Lo sgomento

I latrati dei cani e la lotta per cercare di salvare le capre assalite dai lupi sono stati distintamente uditi dalle persone presenti, che non hanno potuto far altro che restare all’interno e attendere che i lupi andassero via. «La perdita di questi animali è un duro colpo per la nostra comunità», sottolinea don Riccardo Agresti. Insieme a don Vincenzo Giannelli sono i pilastri del progetto di rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti, voluto dal Vescovo monsignor Luigi Mansi. «Anche capre e galline contribuiscono con i prodotti della terra a sostenere questo innovative progetto sociale. Noi viviamo delle vendite dei nostri prodotti e perdere in questo modo i nostri animali, ci rattrista molto. Faccio appello a quanti vogliono sostenerci e aiutarci nel cammino che stiamo compiendo, a donarci altri animali da cortile o di piccola taglia, come capre e pecore. Dal latte e dalla loro carne, potremo ottenere i prodotti che servono al sostentamento di questa nostra missione sociale”. R.Dal

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Cronaca Foggia News

Aumenta la criminalità a San Severo, la sindaca scrive al prefetto di Foggia per l’ordine e la sicurezza pubblica

I recenti fatti di cronaca delle ultime settimane evidenziano che nella città di San Severo sono in aumento episodi violenti ed intimidatori nei confronti di cittadini, aziende, enti pubblici e istituzioni locali. Inizia cosi la nota inviata al prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, dalla sindaca di San Severo, Lydia Colangelo, che chiede di «valutare l’opportunità di convocare, nei prossimi giorni, un Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per esaminare congiuntamente la situazione del territorio di San Severo e mettere a punto misure efficaci per far fronte ai fatti criminosi denunciati e per elevare lo standard di sicurezza dei cittadini di San Severo».

Sono diversi gli episodi delittuosi, compiuti negli ultimi giorni a San Severo, che hanno allarmato l’opinione pubblica. Prima l’ordigno fatto esplodere dinanzi al locale di una parrucchiera, poi il danneggiamento del vigneto di un giovane agricoltore e ancora diversi furti compiuti nelle scuole cittadine oltre a cavi di rame sottratti lungo la linea ferroviaria.

«Il mio ruolo di sindaco della città – conclude Colangelo nella nota – mi impone di richiamare la Sua attenzione sul territorio di San Severo per un intervento urgente con l’applicazione di misure concrete e idonee a garantire la sicurezza della popolazione e dell’imprenditoria locale.

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Bari Cronaca News Video

Bari, rivolta in carcere. Sappe: «L’emergenza è la violenza non solo il sovraffollamento. Lo Stato? Sconfitto» – VIDEO

Carcere di Bari, il segretario Sappe Pilagatti: «L'emergenza è la violenza, sconfitto lo Stato»

«Se invece di essere un poliziotto penitenziario seduto su una sedia con il volto pieno di sangue e varie escoriazioni sul corpo, fosse stato un detenuto a quest’ora sarebbe intervenuto il presidente della Repubblica, del Consiglio, tutta la politica, eppoi le associazioni, i garanti, e per finire la magistratura con gli avvisi di garanzia». Così in una nota il segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (SAPPE), Federico Pilagatti, in riferimento agli ultimi episodi di cronaca accaduti ieri sera in carcere a Bari.

La sconfitta dello Stato

«Invece la rivolta di Bari si è conclusa ancora una volta con la sconfitta dello Stato che permette ai detenuti violenti che si macchiano di reati gravi di fare quello che vogliono, garantendogli praticamente l’impunità e violando con ciò le leggi che valgono solo per i normali cittadini».

La rivolta annunciata

«Era una rivolta annunciata a Bari poiché gli esecutori sono detenuti violenti seriali che stanno facendo il tour delle carceri pugliesi abbattendo i poliziotti uno per uno, a cui invece di applicare le misure previste dalla legge, vengono ospitati nelle normali sezioni detentive in attesa di punizioni che chissà se mai arriveranno».

«Comunque nella serata di ieri sera i 4 partecipanti alla rivolta sono stati trasferiti a Lecce, Trani, Taranto, Foggia e sicuramente ne sentiremo parlare ancora per aggressioni a poliziotti. Peraltro il Capo di questa ribellione è un certo signor Osamede che negli ultimi 50 giorni di detenzione a Bari ha mandato all’ospedale ben 3 poliziotti, però come denunciato dal SAPPE nei giorni scorsi non dovrebbe nemmeno stare nel carcere poiché è disturbato mentale in attesa di un posto nelle Rems, per cui nessun provvedimento disciplinare, anzi lo staff multidisciplinare del carcere dopo l’ultima aggressione di qualche giorno fa ad un poliziotto, ha proposto per lo stesso l’ergoterapia che è una “disciplina riabilitativa che promuove la salute e il benessere attraverso l’occupazione, ovvero l’utilizzo delle attività quotidiane, manuali e ludiche” premiandolo, tanto è vero che il detenuto riconoscente per ciò li ha ringraziati con la sommossa”».

«Il SAPPE quindi ritiene che i colpevoli per quanto accaduto ieri sera nel carcere di Bari siano i responsabili regionali della salute che non hanno provveduto a trasferire OSAMEDE in una REMS violando così una norma di Legge, e l’amministrazione penitenziaria che invece di applicare gli articoli 14 bis ord. Pen.(carcere più duro) e 32(trasferimento in sezioni particolari) li lasciano andare in giro per le carceri pugliesi con licenza di uccidere.

I fatti

«Ritornando ai fatti accaduti nella serata di ieri, ci è stato riferito che alla seconda sezione che si compone di tre piani ed un piano terra, erano presenti circa 135 detenuti mentre i poliziotti in servizio erano due. Il tutto è partito dalle 19.30 circa quando i detenuti in questione, visibilmente alterati, si rifiutavano di rientrare nella loro stanza, aggredendo e picchiando selvaggiamente il poliziotto che li invitava a rientrare».

«Subito dopo prendevano con se l’infermiera che si trovava nel piano per la distribuzione della terapia ai detenuti, un sequestro durato pochi minuti poiché si faceva subito avanti un sovrintendente della polizia penitenziaria che si offriva come ostaggio, chiedendo che l’infermiera fosse rilasciata. Una volta ottenuto lo scambio iniziava un lungo negoziato con i vertici del Carcere, mentre venivano richiamati in carcere i poliziotti dalle loro abitazioni e si attivava la procedura per cui partivano da altre carceri della regione altri agenti per fornire supporto ai colleghi di Bari. Infatti ci è stato riferito che a fronte di circa 400 detenuti presenti nel carcere di Bari fossero in servizio non più di una dozzina di poliziotti(14), che si erano anche ridimensionati a causa di un trasporto urgente di un detenuto in ospedale».

«Verso le 22.30 circa la trattativa si concludeva in maniera pacifica e si dichiarava conclusa l’emergenza. Subito dopo i detenuti in questione venivano trasferiti in altre carceri pugliesi ove, se non ci saranno provvedimenti urgenti del DAP, continueranno a creare disordini ed aggredire i poliziotti».

«Il Carcere di Bari così come le carceri pugliesi soffre di un sovraffollamento tra i più alti della nazione, con una capienza regolamentare di circa 260 posti mentre ospita oltre 400 detenuti.

Di contro l’organico della polizia penitenziaria che dovrebbe essere di circa 320 non supera le 230 unità

«Lo stiamo dicendo da mesi, oltre al sovraffollamento che potrebbe essere meglio gestito se i detenuti venissero equamente divisi tra tutte le regioni , il problema della violenza non può essere relegato a semplice fatto di cronaca in cui i poliziotti vengono aggrediti e mandati all’ospedale, poiché delegittimano ll ruolo dello Stato che oltre a garantire il rispetto delle leggi in carcere, deve tutelare anche i detenuti più deboli che sono spesso sopraffatti e soggiogati. Le leggi ci sono bisogna farle rispettare, solo così si diventa credibili e si riacquista la fiducia nelle istituzioni».

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BAT Cronaca News

Vittima di una aggressione a Barletta, Domenico Stella: «In questa città la violenza è sistemica, la sicurezza no»

«Quando ho visto il sangue che mi colava giù per il collo, abbondante, mi è preso il panico, non riuscivo a rendermi conto di cosa fosse accaduto, fino a un minuto prima ero seduto con i miei amici a un tavolino del bar, a chiacchierare, mentre bevevo una bottiglietta d’acqua dopo il Fantacalcio, un minuto dopo ero stato colpito fra capo e collo e sanguinavo». È ancora scosso Vincenzo Domenico Stella, un 29enne di Barletta, vittima di un’aggressione singolare avvenuta intorno alle 4 del mattino di sabato, mentre era all’esterno di un bar in piazza Aldo Moro.

Il fatto

I suoi amici, racconta, avevano visto quell’uomo avvicinarsi, ma pensavano lo conoscesse, come a voler fare uno scherzo. Solo dopo hanno realizzato che così non era. L’aggressore è fuggito e, dopo un breve inseguimento, gli amici della vittima hanno preferito pensare a lui.

«Sia il proprietario del bar che gli altri mi hanno aiutato – racconta – poi sono andato al pronto soccorso dove mi hanno messo un paio di punti di sutura. La ferita ha smesso di sanguinare e io sto bene». L’inquietudine, però, quella non è passata.
«Non no cosa avesse nella mano chi mi ha colpito, fra l’altro in un punto molto delicato, alla radice del capo, forse un piccolo oggetto tagliente o un anello, sono stato fortunato ma quello che è successo mi ha fatto riflettere, un’aggressione gratuita, violenta, arrivata dal nulla». Stella ha deciso di denunciare ed è stato dai carabinieri. «Mi hanno chiesto di tornare e lo farò, anche se in questi casi, magari non nel mio nello specifico, 24 ore possono fare la differenza».

L’emergenza sicurezza

«Il punto è che in questa città, dove io per scelta sono rimasto, nonostante lavori per una testata e una agenzia di comunicazione di Milano, la violenza è sistemica mentre la sicurezza non lo è». Vincenzo Stella è un avvocato, fa il giornalista e lavora col web e ieri lo ha usato, come pure gli amici che erano con lui, per denunciare pubblicamente l’aggressione subita, per senso civico e di responsabilità, quasi a voler suonare con forza un campanello d’allarme nella speranza che chi deve intervenga. «Io ho scelto di vivere qui pur lavorando da remoto ma c’è sempre meno attrattiva a rimanere. Se è capitato a me potrebbe capitare a chiunque, quello che mi è successo deve fare riflettere. Qui ci sono i miei affetti, la mia ragazza, le cose più belle che ho sono in questa città, ma non nascondo di nutrire un pizzico di risentimento».

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Bari Cronaca News

Bari, domata la rivolta nel carcere: negli scontri sequestrato un infermiere e ferito un agente – FOTO e VIDEO

Bari, domata la rivolta nel carcere: negli scontri sequestrata un’infermiere e ferito un agente
Audio inoltrati dall’interno del carcere di Bari durante la rivolta dei detenuti

È stata domata la rivolta scoppiata nel carcere di Bari “Francesco Rucci” intorno alle 17, che avrebbe coinvolto una trentina di detenuti. Stando alle prime informazioni, i disordini avrebbero riguardato seconda sezione, dove si troverebbero almeno 80 detenuti per reati comuni, alcuni dei quali affetti da patologie anche di natura psichiatrica. Un infermiere era stato preso in ostaggio, poi rilasciato, e almeno un agente di polizia penitenziaria sarebbe rimasto ferito negli scontri. I soggetti implicati sono stati perquisiti e ricondotti nelle celle, mentre i capi rivolta sono già stati trasferiti.

«Avevamo denunciato alcuni giorni fa che sarebbe stato un Ferragosto di sangue – ha affermato Domenico Mastrulli, presidente nazionale del Conaippe – Oggi a Bari è l’ennesima dimostrazione di un’assenza dello Stato. Chiediamo l’invio del Gruppo di intervento operativo della Polizia penitenziaria e del gruppo speciale, con l’aiuto e il supporto dell’Esercito intorno al muro di cinta. A Bari in 60 giorni ci sono stati tre tentativi di evasione e multiple aggressioni. Basta, basta, basta. Chiediamo lo stato d’emergenza per le carceri italiane».

Rinforzi sono arrivati a Bari dalle carceri della regione, insieme alle squadre della Digos. Secondo quanto si apprende da fonti del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, intorno alle 18:30, nella seconda sezione del reparto media sicurezza, tre detenuti avrebbero rifiutato di rientrare nelle camere di pernottamento al termine della socialità. Si sarebbero impossessati delle chiavi e aperto la porta della cella di un internato che ha aggredito l’addetto alla sezione. L’agente, colpito più volte al volto, è attualmente in pronto soccorso in attesa di effettuare gli accertamenti diagnostici. All’aggressione hanno partecipato anche gli altri tre detenuti, probabilmente in stato di alterazione alcolica.

«Risulterebbe il ferimento di un poliziotto penitenziario. Al carcere stanno affluendo dall’esterno poliziotti penitenziari liberi dal servizio. Si ha il motivato timore che la situazione del carcere di Bari in cui sono allocati detenuti anche appartenenti alle famiglie criminali del territorio possa degenerare ulteriormente ovvero la rivolta in corso possa servire da innesco per altre realtà penitenziarie pugliesi anch’esse in precarie condizioni di organico e di vivibilità», afferma il segretario generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, Leo Beneduci.

Negli scontri sono stati danneggiati suppellettili, letti e alcune brande, usate per scardinare i cancelli. Temporaneamente, intanto, nel carcere di Bari sono attesi rinforzi a sostegno del personale.

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Bari Cronaca News

Morso da un ragno violino in Salento, muore 23enne punto in campagna

È stato morso da un ragno violino in campagna lo scorso 13 luglio a Collepasso, nel Leccese. Giuseppe Russo, è morto nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari per le complicazioni avute dopo essere stato punto alla gamba destra mentre faceva pulizie per conto della ditta per cui lavorava.

Il ragazzo, che inizialmente ha pensato si trattasse della puntura di una zanzara ha cominciato poi ad accusare forti dolori. Sulla gamba si è formato un ascesso che ha mandato in necrosi l’arto.

Dato il peggioramento delle sue condizioni, in ospedale ed è stato ricoverato prima a Tricase e poi a Lecce. La situazione però è peggiorata, in particolare la scorsa notte, quando è stato deciso il trasferimento al Policlinico di Bari dove, all’alba, è morto per shock settico e insufficienza multiorgano.

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Bari Cronaca News

Bari, addio all’imprenditore Antonio D’Erasmo: non ci saranno funerali ma una festa per celebrare la sua vita

Si è spento a Bari, per un tumore fulminante, Antonio D’Erasmo, celebre fondatore dell’omonimo negozio di arredamento etnico. A comunicarlo, un post sulla pagina Facebook dell’attività: «Con amore e gratitudine salutiamo il nostro fondatore, mentore, padre, marito, fratello, amante. Per noi se solo partito per un altro viaggio. Da sempre, per sempre». Da sempre punto di riferimento degli arredamenti di interni in città, di recente aveva condiviso sulla sua pagina social la collaborazione per la realizzazione degli interni del film Netflix “Svaniti nella Notte” con Riccardo Scamarcio. La famiglia fa sapere che non ci saranno funerali, ma sarà organizzata una festa per celebrare la sua vita. A commentare la triste notizia su Facebook decine di messaggi di amici o semplici clienti, che ricordano oltre che l’imprenditore la bella persona.

Tanti i messaggi di cordoglio: «Sei stato un grandissimo ed illuminato imprenditore – scrive Raimondo -, grazie al tuo essere un signore sempre disponibile e sincero. Mancherai tanto, sei stato tra i primi a credere in me quando ancora facevo un giornale bianco e nero. Lasci un mondo di ricordi bellissimi». Mentre Rosanna aggiunge: «E un altro pezzo di storia dell’imprenditoria barese se ne va…Un altro amico che parte per le stelle lasciando ricordi di bellezza e affetto…Antonio sei stato pioniere del gusto coloniale. Hai creato un tuo stile inconfondibile nel vestire ambienti e regalare sorrisi…Buon Viaggio

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Cronaca News Puglia

Calci, schiaffi e pugni al pronto soccorso: in 24 ore aggrediti due infermieri a Foggia e Galatina

Aggrediti due infermieri in Puglia. Nelle ultime 24 ore a Foggia e a Galatina sono stati due gli episodi di violenza contro il personale medico. Questa mattina un uomo, in attesa al pronto soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia ha schiaffeggiato un infermiere di circa 30 anni. L’aggressore, un uomo di 48 anni che probabilmente voleva saltare la fila, è stato denunciato per lesioni dalla polizia intervenuta sul posto.

«Questo episodio – commenta Paola Caporaletti, direttrice del pronto soccorso – ha causato interruzione di pubblico servizio con disagi legati alla necessità di modifica delle postazioni e ulteriori attese per gli operatori e gli utenti».

Ieri, invece, nell’ospedale di Galatina, un altro infermiere è stato aggredito con calci e pugni, anche al volto, dall’accompagnatore di una paziente in attesa di valutazione. Un medico, secondo l’Asl di Lecce, ha provato a placare l’aggressore ma è stato a sua volta minacciato di percosse.

«Un episodio gravissimo – spiega il direttore generale dell’Asl Stefano Rossi – per cui, durante una intensa mattinata di lavoro, come tante in questo periodo in particolare, in una struttura della sanità pubblica, è stata violata l’incolumità dei nostri operatori sanitari. Non è un fatto accettabile né contestualizzabile. Purtroppo casi di aggressioni e minacce non sono più così rari e mettono a dura prova la vita lavorativa delle strutture di Emergenza Urgenza in particolare, contribuendo a creare un clima di tensione e paura, anche tra gli utenti che, per puro caso, si ritrovano testimoni di episodi di violenza».

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Cronaca Lecce News

Case per turisti affollate in Salento: trovati 73 ospiti oltre i limiti consentiti. Locatori multati per oltre 25mila euro

All’interno di un monolocale, con cucinino allestito in balcone, erano ospitati 4 giovani turisti, ma la superficie abitabile avrebbe consentito di accogliere non più di 1 persona. Questa è solo una delle ispezioni dei finanzieri nelle case affittate ai turisti in Puglia.

In due distinti interventi hanno controllato 31 appartamenti nelle località balneari di ‘Baia Verde’ e ‘Lido San Giovanni’ a Gallipoli. Dalle prime verifiche è emersa la presenza di 73 locatari in eccedenza rispetto ai limiti imposti dalle norme. All’interno delle abitazioni è stata riscontrata complessivamente la presenza di 216 giovani turisti, provenienti da ogni parte d’Europa, disposti a pagare dai 1.200 ai 3mila euro a settimana per ogni appartamento. Sanzionati i locatori per oltre 25mila euro.

Sono inoltre in corso approfondimenti sugli aspetti fiscali connessi al regolare assolvimento degli obblighi tributari previsti per le locazioni turistiche, con l’analisi di documentazione acquisita dai rispettivi proprietari ovvero dalle agenzie turistiche intermediarie.

Al vaglio le singole posizioni al fine di accertare il rispetto dei requisiti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione e dall’ordinanza comunale di divieto di sovraffollamento, la quale prevede una sanzione fissata in 350 euro per ogni persona in eccedenza, oltre all’emanazione di un’ordinanza comunale di sgombero anche coattivo dei locali sovraffollati.

Per alcune posizioni verranno effettuate segnalazioni all’Asl e all’ufficio tecnico comunale competente per la verifica delle condizioni igienico-sanitarie degli ambienti occupati e della relativa agibilità di locali seminterrati classificati locali di sgombero, invece locati quali abitazioni per fini turistici. 

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