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Bari, il sindaco Leccese visita le sale operative della città: «Grazie a chi lavora per la nostra sicurezza»

«Per la prima volta da sindaco, oggi ho fatto visita ad alcune delle sale operative della città». Il primo cittadino di Bari, Vito Leccese, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook alcune immagini dell’incontro con le forze dell’ordine.

«Mentre molti di noi si godono un meritato riposo, altri sono al lavoro anche oggi per garantire la nostra sicurezza – scrive Leccese – Alle forze dell’ordine, alla polizia locale, agli operatori del 118, ai vigili del fuoco e a tutti coloro i quali sono in servizio anche oggi va tutta la nostra gratitudine. Un ringraziamento a chi è sul posto di lavoro anche oggi per garantire servizi anche in questo giorno di svago. Buon Ferragosto, Bari».

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Bari Cronaca News

Bari, arriva al Policlinico per una visita ma l’ospedale è deserto: la denuncia corre sui social

Arriva al Policlinico di Bari per una visita prenotata a maggio scorso per il 14 agosto, ma sul posto non c’è nessuno. A denunciare la situazione è una donna, residente a Martina Franca, che ha pubblicato sui social la testimonianza video della sua disavventura. Con lei altre persone a cui è toccata la stessa sorte.

Sulla questione è intervenuto Luigi Cipriani, del Movimento Riprendiamoci il Futuro, che sulla sua pagina Facebook ha commentato le immagini: «Ennesimo caso di mala sanità in Puglia. A questo punto serve un immediato intervento da parte della direzione sanitaria e ove quanto visto dal filmato trova riscontro i responsabili vanno immediatamente sospesi dal servizio e senza stipendio. Gli stessi devono essere denunciati alla procura della repubblica la quale potrà meglio accettare i fatti».

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Agguato a Bitonto, il sindaco Ricci: «Giù le armi e non distruggete ciò che questa comunità costruisce»

«Quanto è successo a Bitonto ieri sera (martedì sera, ndr) è di una gravità inaudita. Sono vicina alla cittadinanza che, ancora una volta, ha subito la violenza di un trauma che non dovrebbe fare parte del vivere civile. Ma a quella cittadinanza chiedo il coraggio di reagire, di non avere paura di denunciare, di fare muro contro l’illegalità». Rita Dalla Chiesa, vice presidente dei deputati di FI, commenta così l’agguato di 48 ore fa nella città alle porte di Bari, dove è stata eletta nel 2022.

La dinamica

In cinque, incappucciati, hanno fatto irruzione nell’abitazione di un uomo ai domiciliari, il 39enne Francesco Cariello, nella centralissima via Repubblica, alle 19.30. L’uomo sarebbe rimasto ferito lievemente nella sparatoria in quanto uno dei proiettili, esplosi da una calibro 9×21, lo avrebbe raggiunto alla spalla destra, ma sarebbe fuoriuscito. Cariello è stato trasportato dal 118 accorso sul posto insieme a polizia e carabinieri, al pronto soccorso del San Paolo di Bari, ma ieri mattina è tornato ai domiciliari. Degli “incappucciati”, invece, nessuna traccia dopo che si sono dileguati per le vie del centro. Le indagini sono condotte dagli agenti del locale commissariato di polizia guidato dal dirigente Gerardo Di Nunno. Hanno esaminato le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Il terribile episodio, soprattutto nelle dinamiche, ha fatto (ri)piombare la città, già scossa dalla sparatoria di un mese e mezzo fa in via Crocifisso, nel terrore.

Il sindaco

«Non vi vergognate? – le parole del primo cittadino Francesco Paolo Ricci – Lasciate la nostra città in pace. Abbassate le armi e non distruggete ciò che le persone per bene di questa comunità, ogni giorno, con abnegazione e sacrifici, costruiscono». Pesantissimo anche il commento di Domenico Damascelli, Fratelli d’Italia, secondo cui si deve andare avanti, tutti insieme, senza inutili e sterili polemiche, senza alcuna deleteria divisione per amore della città, che va difesa con azioni concrete.

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Bari Cronaca News

Corso Italia, terra di nessuno. E i giardinieri restano spazzini a Bari – FOTO

Qualche centinaio di metri più su del quadrilatero oggetto della già tanto discussa “ordinanza Leccese, tre-quattro isolati a nord e le “regole” vanno a farsi benedire. Corso Italia, terra di nessuno quando cala il sole: nella striscia di marciapiede tra la strada e la ferrovia, si mangia, si beve, ci si droga e si calpestano le norme del vivere civile.

I rifiuti

Ammassati nelle piccole aiuole, sparpagliati sotto il marciapiede, rifiuti di ogni genere (dalle cartacce, alle buste di plastica, cartoni, quaderni e persino zaini) mettono in difficoltà la tabella di marcia della squadra della Multiservizi a cui è toccata la manutenzione quotidiana di quella zona. Esattamente come accaduto nelle scorse settimane per piazza Umberto, i quattro giardinieri vestono i panni degli spazzini che, evidentemente, latitano. Puliscono, spazzano, raccolgono, riempiono i mezzi di spazzatura di ogni tipo, piuttosto che di foglie e rami secchi.

I pericoli

Tra le foglie cadute, ci sono anche le siringhe usate. La squadra sa bene che deve fare attenzione, per essersi già sostituita all’Amiu nelle altre zone più “frequentate” da extracomunitari: piazza Umberto in particolare. Ma gli strumenti in dotazione non sono certo gli stessi di chi quel servizio deve svolgerlo per contratto e che, per questo, viene “risarcito” con un’indennità di di rischio della quale, ovviamente, non sono destinatari i giardinieri. Si usano guanti e rastrello, con molta prudenza.
Ma i pericoli, ovviamente, riguardano anche i passanti. Non solo siringhe ma incuria estesa, potenzialmente dannosa, come un cestino portapacchi da bicicletta appeso a un ramo. Se cadesse, potrebbe ferire un bambino che ci passa sotto.

Le bottiglie

Quello stesso vetro che il sindaco Vito Leccese ha cercato di inibire, vietando vendita e consumo di bevande in bottiglie nel quadrilatero sotto osservazione (piazza Moro, piazza Umberto e strade limitrofe), abbonda sotto i marciapiedi di corso Italia, residuo di nottate e schiamazzi, a discapito dei residenti che in decine di occasioni hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e dell’amministrazione comunale. Finora senza grandi risultati.
Chi abita in corso Italia, con vista sulla ferrovia, ha anche un’ampia visuale sul degrado e la sera ha paura di tornare a casa.

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Bari, mercato di Santo Spirito nel caos. Nazzarini e Montaruli: «Pessimo inizio per Leccese»


«L’Era Leccese a Bari comincia davvero male». Non usano mezzi termini i responsabili regionali di Fiva-Confcommercio e di CasAmbulanti, Andrea Nazzarini e Savino Montaruli, che hanno ricevuto un provvedimento del Comune di Bari relativo al mercato settimanale del mercoledì a Santo Spirito. Provvedimento a firma del dirigente comunale della Ripartizione corpo di Polizia municipale e Protezione civile, datato 8 agosto.

Il problema

Proprio il mercato del quartiere a nord di Bari è stato più volte al centro dell’attenzione a causa delle assegnazioni dei posteggi che, secondo le associazioni di categoria, non rispetterebbero la legge regionale. Lo stesso dirigente comunale, si legge in una nota diffusa dalle sigle sindacali, aveva assicurato che la situazione sarebbe stata risolta in poco tempo eppure, alcuni mesi dopo, «la condizione di palese ed acclarata illegittimità, messa nero su bianco dal competente settore della Regione Puglia che ha dato ragione ai due sindacalisti ed alle procedure di legge da questi indicate per le assegnazioni dei posteggi, non è stata ancora rimossa». Un’illegittimità alla quale si aggiunge ora il trasferimento di alcuni stalli su altre postazioni.

La posizione dei sindacati

Sull’argomento tornano dunque a farsi sentire i sindacati, secondo i quali a Bari «le cose peggiorano di giorno in giorno e ad essere disorientati non sono solamente gli operatori ma anche le associazioni di rappresentanza, completamente estromesse da qualunque confronto e decisione». Il problema risiederebbe nel fatto che, quando il dirigente sottopose all’attenzione dei rappresentanti sindacali la scelta di quel trasferimento, garantì che non ci sarebbero stati problemi nella collocazione degli stalli così come l’ufficio comunale aveva predisposto e come da planimetria. Oggi, invece, nel provvedimento sarebbero menzionate «diverse problematiche ed incongruenze circa l’ubicazione degli stalli collocati davanti i portoni d’ingresso delle abitazioni private che, di fatto, rendevano incompatibile lo svolgimento dell’attività mercatale con la vivibilità dei residenti». Così come incongruenze esisterebbero fra lo stato dei luoghi e la planimetria originariamente fornita dalla stessa ripartizione, «che ha reso necessario, per garantire la continuità dell’attività lavorativa degli operatori esercenti nel mercato in questione, lo spostamento degli stalli individuati in corrispondenza degli accessi alle residenze private sulla via Suor Maria Lucchesi, originariamente non ricompresa nell’area mercatale».

I dubbi sul provvedimento

Andrea Nazzarini e Savino Montaruli si chiedono, dunque, come sia possibile l’adozione di un provvedimento che prevede l’uso di posteggi liberi, ma senza il rispetto delle procedure di bando previste dalla legge regionale, e come si possa prevedere l’inclusione di nuove aree mercatali non contemplate nel trasferimento del mercato. «Ma davvero a Bari si è arrivato a questo punto? – concludono – Non sappiamo se il sindaco Leccese stia ogni tanto negli uffici comunali a rendersi conto di cosa accade, o se stia sempre per strada seguendo le orme del suo predecessore. Sta di fatto che di fronte a tutto questo non si può tacere e chi stia tacendo non sta certo svolgendo dignitosamente il proprio ruolo».

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Investito in monopattino a Bari, muore il 43enne Alessandro Ruggiero. Leccese: «Vittima del mancato soccorso»

«Ancora un dramma. Un’altra vittima del mancato soccorso. Ancora una volta una tragedia che avrebbe potuto essere evitata». Queste le parole del sindaco di Bari Vito Leccese per la morte inaspettata di Alessandro Ruggiero: l’uomo di 43 anni è stato investito da un’auto, venerdì scorso, mentre a bordo di un monopattino andava al lavoro percorrendo la provinciale 91, a ridosso di via Pantaleo a Santo Spirito, Bari.

A causa delle profonde ferite alla testa riportate nell’impatto contro la vettura, la vittima, padre di due figli, era ricoverata nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari.

L’auto che ha investito il 43enne era guidata da un anziano di 80 anni del Barese, accusato di omicidio stradale: l’uomo, individuato nelle ore successive all’incidente, non si è fermato a prestare soccorso. I familiari della vittima hanno acconsentito alla donazione degli organi.

Il cordoglio per la morte dell’uomo è stato espresso in una nota dal primo cittadino che si stringe «ai familiari di Alessandro che, nonostante il dolore, hanno scelto di donare gli organi e, con essi, una possibilità di vita per altre persone, un gesto solidale che fa la differenza».

«Ancora una volta una vittima della strada e del mancato soccorso, ancora una volta una tragedia che avrebbe potuto essere evitata – conclude -. Purtroppo i numeri relativi a questi tragici eventi continuano a essere drammaticamente alti e, nelle giornate di grande traffico come queste, i rischi aumentano sensibilmente».

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Bari, famiglie a rischio sfratto: l’odissea di parco Gentile a Santo Spirito

Una situazione più che mai al limite quella di parco Gentile a Santo Spirito. Più di 180 famiglie vivono ormai in un limbo senza nessuna possibilità di vedere l’uscita ne fondo di un tunnel che si chiama sfratto. Una zona abbandonata a se stessa, quella delle case di Santo Spirito, che sarebbero dovute essere un approdo sicuro per famiglie che hanno creduto alla promessa del Social Housing.

Il social Housing

Si tratta di un contratto con affitto calmierato, dedicato ad edilizia popolare e sovvenzionata. Dopo un primo momento in cui le famiglie hanno gioito nell’avere finalmente un tetto sulla testa da potersi permettere, sono iniziati i problemi.
«Sto qui da 4 anni – racconta il papà di una bambina disabile – avevo fatto un concorso per fitti calmierati e social housing, siamo in tanti ad averlo fatto. Quando abbiamo avuto la casa eravamo felicissimi. Poi l’affitto è iniziato a salire. Abbiamo fatto riunioni, chiesto spiegazioni, ma non ci ha mai risposto nessuno».

Il problema

La quota di locazione ha raggiunto ormai cifre improponibili, ben 727 euro al mese, esorbitante per una zona abbandonata a se stessa, senza servizi, periferica e che sicuramente non è sostenibile per una famiglia che aveva stipulato un canone in Social Housing.

«La situazione è complicata – spiega – l’amministratore di condominio ci ha voltato le spalle, l’azienda di Roma ha già notificato lo sfratto a 20 famiglie, tra le quali la mia. Ho una bambina disabile, sono senza lavoro, se nessuno ci aiuta il 25 settembre sarò in mezzo ad una strada, senza sapere dove andare. Abbiamo fatto domanda di morosità incolpevole, ma non stiamo avendo aiuti dal Comune, anche perchè la Giunta non si è ancora composta».

Il movimento

In aiuto a queste famiglie l’associazione “Lotta per la casa”, che sta organizzando una protesta e un sit-in, per puntare i riflettori su questi nuclei totalmente dimenticati. L’obiettivo è sollecitare un intervento del Comune, che possa intervenire per calmierare gli affitti, magari con fondi Pnrr, e mettere le famiglie nuovamente in grado di poter pagare.

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Bari News Politica

Bari, prove di intesa tra Vito Leccese e Michele Laforgia: si riaprono le trattative

Vito Leccese e Michele Laforgia provano a superare le divergenze degli ultimi giorni. È ripreso il dialogo tra i due leader che ieri pomeriggio si sono incontrati per discutere e chiarire le ragioni delle incomprensioni in merito all’impegno, pubblicamente assunto da entrambi, di governare insieme riunendo tutte le componenti della coalizione progressista con «criteri di rappresentatività, competenza e pari dignità», ha spiegato in una nota il sindaco Vito Leccese.

I nodi da sciogliere

Al centro della discussione il documento che la Convenzione per Bari aveva inviato al primo cittadino. «Ho ribadito la mia volontà di condividere, nel rispetto dei ruoli, le scelte di fondo dell’amministrazione, la definizione del nuovo sistema delle deleghe assessorili, che dovranno garantire innovazione e testimoniare le priorità del prossimo governo cittadino – ha aggiunto Leccese – e le coordinate programmatiche, continuando e ultimando il percorso tracciato nelle settimane scorse».

Un passaggio è stato riservato anche alla contestata ordinanza contenete le misure anti-degrado per le piazze Umberto e Moro. «Abbiamo chiarito le rispettive posizioni in merito alla recente ordinanza, da me assunta, in materia di sicurezza urbana che, trattandosi di un atto a scadenza e di natura assolutamente temporanea e sperimentale, potrà essere opportunamente e utilmente integrata, soprattutto relativamente al potenziamento dei servizi di protezione sociale dei fenomeni di marginalità cittadina. Il dialogo, quindi, non è chiuso. Nelle prossime ore ultimerò le mie valutazioni per garantire alla città una squadra di governo con la quale affronteremo le sfide programmatiche che hanno accompagnato la campagna elettorale».

La Giunta

Riprende dunque anche la discussione relativa alla composizione della nuova squadra di governo. In merito alla quale il penalista Laforgia ha ribadito: «non sono personalmente interessato a nessun incarico e a nessun ruolo, ma sono pronto a compiere ogni sforzo utile per l’unità della coalizione progressista. Nelle prossime ore, verificherò con le forze politiche della Convenzione se vi sono le condizioni per partecipare al governo della città».

Volontà confermata anche dall’ex senatore Alberto Tedesco, che con il gruppo dei socialisti fa parte della Convenzione. «Continuiamo a chiedere al sindaco la composizione di una Giunta di alto profilo, sottraendosi alle prescrizioni del manuale Cencelli, fatta di esponenti all’altezza delle aspettative della città e delle sue potenzialità di sviluppo».

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Attualità Bari Cultura e Spettacoli News

Franco De Giglio, il “Nonno Ciccio” della tv «lo ricorderemo attraverso le sue commedie»

Bari ha perso un altro importante tassello del suo teatro vernacolare. È scomparso ieri, all’età di 79 anni, Franco De Giglio. Conosciuto come il famoso “Nonno Ciccio” nella serie Very Strong family, con la sua celebre frase “Chicca a papà, ma quando si mangia”? interpretava la caratterizzazione dei nonni di tutti noi.

La carriera

Ha saputo spaziare nel mondo della comicità, interpretando nella serie parodia “Er, medici al capolinea”, la parte di Lucia, un infermiere gay che veniva preso di mira dal grandissimo e in egual misura compianto Gianni Colajemma, il malavitoso “Picciafuoco”. Ma la carriera di Franco De Giglio ha origini consolidate fin dagli anni ‘70, quando con l’Anonima Gr, Nicola Pignataro e Teodossio Barresi hanno dato il via al Teatro popolare pugliese. Con Mariolina De Fano e Nicola Pignataro, circa 50 anni fa ha co-fondato il teatro “Purgatorio di Bari”.

Il ricordo di Lia Cellamare

La sua morte ha suscitato un grande cordoglio nel mondo del teatro barese e nel pubblico. Un simbolo del teatro dialettale, contribuendo a mantenere viva la tradizione culturale della sua regione, dedicando gran parte della sua vita artistica al palcoscenico. Tra chi lo ricorda con affetto l’attrice Lia Cellamare, che ha lavorato al suo fianco nel mondo del teatro, ma anche nella sit “Er medici al capolinea” interpretando l’infermiera Jennifer. «Ho un suo vocale di poco prima che ci lasciasse – racconta Lia Cellamare – nel quale mi diceva che mi aveva visto a Forum e, dal letto di ospedale, gli ho fatto fare tantissime risate. Ci eravamo ripromessi di vederci per una pizza, continuerò a dovergliela». Tanti i ricordi che l’attrice ha condiviso con Franco De Giglio, ma quelli più cari sono quelli dietro le quinte. «Ci divertivamo tanto – ricorda – era in grado di darti calma con quella sua voce inconfondibile. Mi ha insegnato la fiducia in me stessa. La prima volta che andai a radio “Made in Italy” ero molto tesa, lui mi ha detto di stare calma, mi suggeriva e mi ha fatto divertire. L’ho sempre visto come un genitore che insegna al figlio a camminare. Non tutti gli attori sono anche insegnanti, ma lui sicuramente lo era». Franco De Giglio non era sono un attore, ma scriveva battute e collaborava nella scrittura delle sceneggiature. «Franco sapeva fare squadra – dichiara -aiutava tutti e sosteneva chi ne aveva bisogno. Noi siamo come i dinosauri, se lasci una bella impronta, quella rimane per sempre. E la sua impronta sarà indelebile».

Il ricordo di Donata Frisini

Donata Frisini, che interpretava la figlia di “Nonno Ciccio”, lo ricorda come una figura paterna, sempre presente, un punto di riferimento. «Il momento più bello con Franco – fa sapere – è quando ha presenziato al matrimonio di mia figlia. Era morto mio padre e mi sembrava di averlo ancora con me tramite lui. Mi ha insegnato la caparbietà, la determinazione e la volontà. Sul set eravamo una famiglia, c’era tutto, anche le liti, ma ci volevamo sempre bene. Nella “Very Strong” io e Manuel facevamo i testi ma lasciavamo a tutti la libertà di costruire il personaggio. Abbiamo pensato subito a Franco per la figura di nonno Ciccio, andammo a vedere una sua commedia e ci è piaciuto tanto nel ruolo. Una persona splendida, disponibilissima, dalla grande professionalità». L’attrice lo omaggerà mettendo in scena, rivisitandola, una delle sue più famose commedie “Non è per l sond, je per l terris”. «L’ultima volta che l’ho incontrato – afferma – ci sedemmo a tavolino e mi disse che voleva fare una nuova commedia ispirata a “Non è per i soldi, ma je per l terris”. In virtù di questo, ho deciso che ne farò una sola rappresentazione, in ricordo di Franco. Il grande dilemma è dove farlo, vista la mancanza di teatri. Devo trovare il luogo giusto, vorrei fare una cosa fatta bene in memoria di Franco».

L’ultimo saluto all’attore sarà oggi. Le esequie si celebreranno questa mattina a Japigia, nella parrocchia di San Marco.

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Bari Sport

Decaro in Grecia, l’incontro in mare con i tifosi e il coro “Bari grande amore” – VIDEO

@giuliamontrone04 Anche in Grecia 🤍♥️ #decaro #bari #lello #loconte #perte #forzabari ♬ suono originale – Giulia Montrone

Anche in vacanza, fuori da Bari e dall’Italia, l’ex sindaco Antonio Decaro riceve affetto dai ragazzi e, in questo caso, da tifosissimi dell’SSC Bari. In Grecia, l’attuale presidente della Commissione Ue per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, Decaro non è riuscito a trattenersi e si è unito ai cori dei ragazzi.

«Bari grande amore», cantano a squarciagola i baresi nelle acque cristalline della Grecia e l’ex sindaco, divertito, alza le mani per salutare i suoi concittadini. L’affetto dei biancorossi, e non solo, per Antonio Decaro è destinato a restare nel tempo, soprattutto per l’umanità dimostrata in questi anni.

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