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Bari News Salute

Bari, stipendi più alti per i medici del Policlinico: «Nuove prospettive di crescita»

Con gli arretrati che partono da inizio anno, ai medici del Policlinico di Bari saranno riconosciute retribuzioni più alte.

È quanto stabilito dall’accordo sindacale sul regolamento della parte variabile dello stipendio prevista dal contratto, riconoscimento economico per i neo assunti e per gli incarichi di altissima professionalità.

Già in ingresso un dirigente medico neo assunto avrà una retribuzione di posizione più alta e a scalare salgono i trattamenti accessori che compongono per tutti le voci dello stipendio.

«Si apre una stagione di percorsi di crescita di carriera all’interno del Policlinico di Bari», commenta il direttore generale Antonio Sanguedolce. «L’investimento nel personale sanitario – aggiunge – è un investimento nel futuro del servizio sanitario pubblico. Ai giovani medici che scelgono di restare o venire qui dopo il percorso formativo delle scuole di specializzazione – spiega – daremo una retribuzione più alta. Inoltre, grazie agli strumenti previsti dal contratto di lavoro, introduciamo per la prima volta il riconoscimento dell’incarico di altissima professionalità, con un trattamento economico parificato a quello dei direttori di struttura semplice o dipartimentale».

A partire dai prossimi mesi, la direzione del Policlinico assegnerà 90 incarichi di elevata professionalità attraverso le procedure previste e saranno anche completate le assegnazioni di circa 50 incarichi di direzione di unità operative semplici creando ulteriori possibilità di crescita per i medici.

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Bari Cronaca News

Uva senza semi, il Tribunale di Bari annulla il brevetto di una multinazionale californiana

Il Tribunale di Bari ha annullato il brevetto italiano dell’uva senza semi “Superior seedless” registrato dalla multinazionale californiana Sun World dando ragione alla “Gianni Stea import export“, azienda agricola che fa capo all’assessore al Personale della Regione Puglia.

Quel tipo di uva, infatti, era già stata commercializzata anni fa negli Stati Uniti e non ha quindi il requisito della novità previsto dalla legge.

Respinta dai magistrati anche la tesi in base alla quale Stea avrebbe messo in atto pratiche di concorrenza sleale nonché la contraffazione del marchio che, in realtà, non è stato mai apposto sui prodotti venduti dall’imprenditore e politico pugliese, assistito dall’avvocato Roberto Manno, esperto di Diritto di proprietà intellettuale in agricoltura.

«Qualsiasi concorrente che opera nel settore può produrre e commercializzare quel tipo di uva», commenta Stea dopo la sentenza del Tribunale di Bari. «Adesso grazie a questa ulteriore sentenza si è finalmente fatta chiarezza su tutte quelle condizioni, che le grandi multinazionali estere volevano imporre, non più accettabili dai produttori italiani, e pugliesi in particolare, abituati a coltivare e commercializzare liberamente. Condizioni ritenute limitative, anche dai giudici, della libertà dell’imprenditore e riduttive per il reddito», conclude l’assessore regionale.

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Bari Cronaca News

Atti vandalici in piazza Umberto a Bari, i commercianti esasperati: «Qualcuno intervenga»

«Questo ragazzo sta distruggendo il centro di Bari con atti vandalici». È la denuncia social della titolare di una tabaccheria in piazza Umberto che, su Facebook, ha pubblicato le fotografie di un ragazzo che danneggia alcune piante all’esterno della sua attività commerciale.

Ma, stando a quanto riferisce la donna, il giovane non si limita a prendersela con il verde. «Fa cadere con effetto domino scooter regolarmente parcheggiati, prende a pugni serrande, butta giù monopattini… credo che ora sia troppo», afferma esasperata la commerciante barese.

Numerosi i commenti al post della proprietaria della tabaccheria. Tanti baresi attaccano le forze dell’ordine e il Comune.

«Non si può sempre giustificare qualcuno che con la testa non ci sta. Va chiuso in un istituto adeguato dove possa essere curato. Non possiamo pagare di tasca nostra», conclude la titolare della tabaccheria rivolgendo un appello al sindaco Vito Leccese, che proprio ieri ha effettuato un sopralluogo in piazza Moro con la task force “piazze anti degrado” e incontrato il presidente del Comitato dei residenti di piazza Umberto: «Confidiamo in un suo intervento».

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Bari News Salute Sviluppo e Lavoro

Bari, manca il personale all’ospedale “Giovanni XXIII”: dai sindacati l’sos al prefetto

Le organizzazioni sindacali scrivono un accorato appello per affrontare la grave situazione di precarietà e sicurezza delle cure presso l’A.O.U.C. Policlinico Giovanni XXIII. La richiesta è di attivare un tavolo di confronto per soluzioni condivise, evidenziando le carenze di personale che compromettono l’efficacia delle cure e mettono a rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori.

Situazione Attuale

Le carenze di personale sono state riconosciute dalla direzione strategica dell’A.O.U.C. e hanno portato a una condizione di precarietà assoluta. Queste mancanze non solo ostacolano l’applicazione dei protocolli di cura, ma espongono anche il personale a responsabilità per gli esiti delle cure stesse. La mancanza di risorse umane adeguate influisce negativamente sul morale del personale, aumentando il rischio di stress, burnout e insoddisfazione professionale.

Richiesta di intervento

Le organizzazioni sindacali invitano a farsi carico di questa situazione critica, richiedendo l’immediata attivazione di un tavolo tecnico.
«Si richiede l’attivazione di un tavolo di confronto immediato – si legge nella nota – con le organizzazioni sindacali e la direzione strategica per discutere della sicurezza delle cure erogate. L’obiettivo è individuare le migliori soluzioni per garantire prestazioni sanitarie conformi alle normative vigenti e fornire ai lavoratori la serenità necessaria per svolgere la loro attività professionale».

Mancano le risorse

Il problema della mancanza di risorse operative al Policlinico risale a all’estate scorsa, quando i sindacati erano in attesa di un piano assunzionale che, però, non è risultato risolutivo e rispondente alle necessità.

«Ormai la situazione è fuori controllo – dichiara Michele Schinco, del Coordinamento Nazionale delle Professioni Sanitarie della Uil Fpl, sigla che, con Fp Cgil Bari, Fials e Nursind hanno siglato la richiesta di intervento del Prefetto – a rimettersi saranno i cittadini, che sono costretti a subire disservizi e lunghe attese, anche al pronto soccorso».

Soluzioni

Tra le soluzioni, oltre all’apertura urgente di un tavolo tecnico di concertazione che possa unire tutte le sigle e gli operatori del settore, l’avvio di un piano assunzionale urgente. «Ci arrivano comunicazioni di nuove unità operative – fa sapere Schinco -ma siamo in una situazione che non risponde alle necessità delle unità esistenti, come facciamo a rispondere a nuove operatività? Ci auguriamo che il Prefetto ci chiami al più presto, e che si riveda subito un piano assunzionale emergenziale, sulla base delle reali esigenze».

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Attualità Bari News

Nuova rotatoria in via Capruzzi a Bari: «Rischia di diventare area off-limits per le biciclette»

Preoccupa l’impatto che i lavori in corso per la realizzazione del nuovo Terminal bus e della rotonda attigua in via Capruzzi, potrebbero avere sulla mobilità ciclistica dell’area. A sollevare il problema è il mobility manager barese, oltre che appassionato di bicicletta, Lello Sforza. «Via Capruzzi rischia di diventare molto pericolosa per i ciclisti di tutte le età se i nuovi lavori stradali previsti per effetto della realizzazione del Terminal bus nell’area ex Squadra Rialzo, inclusa la rotatoria all’angolo con via Giulio Petroni, non hanno previsto condizioni di sicurezza per la circolazione delle bici». Secondo i primi rendering del progetto, diffusi dalla stampa dopo l’approvazione dell’intervento, non sembra essere prevista nella rotatoria una corona ciclabile: una pista esterna che separi le biciclette dal flusso veicolare o una corsia interna, oltre a una segnaletica dedicata ai mezzi che renda sicuro l’ingresso nella rotatoria dei mezzi. «Nel progetto questi elementi non sono spiegati – osserva Sforza – via Capruzzi attualmente è molto pericolosa per le biciclette e i lavori in corso non promettono di risolvere la situazione. Anzi, rischiano di rappresentare un tale detrattore, al punto di disincentivare se non espellere la mobilità ciclistica da quell’area, a causa del rischio reale e percepito come tale, di essere investiti».

La situazione

L’organizzazione della viabilità in via Capruzzi è solo una delle tante criticità inerenti la mobilità ciclistica nel capoluogo pugliese, che affondano le loro radici nel passato recente. «In tutti questi anni non sono stati attuati veri interventi per ridurre il traffico autoveicolare – spiega Sforza – è stato dimostrato che la totalità degli spostamenti effettuati in auto in città non supera i cinque chilometri. Si sarebbero dovuti dunque mettere in campo provvedimenti e azioni per fare in modo che le persone fossero disincentivate a usare l’automobile se non strettamente necessario. Questo lo si fa mediante l’offerta di servizi alternativi validi: un sistema di trasporto locale efficiente e disponibile anche nelle ore più tarde della sera (non limitandosi agli abbonamenti a 20 euro), altre forme di mobilità come monopattini e bike sharing. Aver disegnato negli anni passati sulle strade di Bari, con la sola segnaletica orizzontale, delle corsie peraltro valicabili e quindi di per sé pericolose per la sicurezza dei ciclisti, non può essere considerata una medaglia».

La proposta

Per Sforza una delle soluzioni per l’amministrazione dovrebbe essere quella di rispolverare il piano per la mobilità ciclistica presentato la prima volta nel 2013 e successivamente mai attuato. «Occorre pianificare miglioramenti e azioni con i cittadini – conclude – la mobilità ciclistica non è fatta solo da una rete di infrastrutture, ma anche da servizi adeguati a chi si sposta in bici come la possibilità di portare il mezzo sugli autobus e i treni, i posteggi, i luoghi di assistenza. È questo l’appello che rivolgiamo al sindaco Leccese, porre più attenzione al tema e intervenire con competenza e professionalità adeguate».

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Attualità Bari News

Bari, comincia a prender forma il Palazzo del Mezzogiorno: come nasce la tua casa – VIDEO

Comincia a prendere forma il nuovo Palazzo del Mezzogiorno. Completata la demolizione della storica sede della Gazzetta del Mezzogiorno circa un mese fa, è in corso la costruzione del complesso residenziale che sorgerà al civico 264 di via Scipione l’Africano, tra i rioni Picone e Carrassi.

Grazie a un intervento che coniuga memoria e innovazione e alla totale riqualificazione della zona, la Scipione Srl sta costruendo un edificio ecosostenibile e dotato delle più moderne tecnologie.

Il Palazzo del Mezzogiorno ospiterà 88 appartamenti suddivisi su 4 vani scala e su 7 piani, zone comuni al piano terra, 115 box e cantine, 50 posti auto esterni. Gli appartamenti saranno di classe energetica A4++, quasi a fabbisogno zero con impianto di riscaldamento a pavimento, pompa di calore e fotovoltaico autonomi per ogni appartamento. Sarà dotato di un bosco verticale di 500 metri quadri e di un giardino pensile con pista da jogging e area giochi. Vi sarà, inoltre, la predisposizione per le colonnine di ricarica per auto elettriche.

La memoria dello storico palazzo rivivrà grazie a delle teche che riprodurranno alcuni numeri storici della Gazzetta del Mezzogiorno negli androni condominiali.

La fine dei lavori è prevista per dicembre 2025. Per la commercializzazione degli appartamenti è stato incaricato il gruppo Gabetti.

Bari, comincia a prender forma il Palazzo del Mezzogiorno: come nasce la tua casa
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Bari Cultura e Spettacoli

Trent’anni dalla morte di Domenico Modugno, Lino Banfi: «Mimmo era immenso» – L’INTERVISTA

«Fu il primo a credere in me. Disse a mio padre che sarei diventato qualcuno». È una profonda amicizia quella che per anni ha legato Lino Banfi (all’anagrafe Pasquale Zagaria) e Domenico Modugno. I due, oltre alle radici pugliesi, condividevano l’amore per la musica e per la vita. L’attore e sceneggiatore, originario di Andria, tra aneddoti e ricordi emozionanti, ripercorre il profondo rapporto con il cantautore nel trentennale della sua morte.

Cosa ricorda del suo primo incontro con Domenico Modugno?

«Lui venne a vedere uno spettacolo della compagnia di varietà in cui ero all’epoca, parliamo di oltre 60 anni fa. Gli piacque molto e mi chiese se volessi entrare a fare parte di una compagnia con lui per 3-4 mesi. Riscuotemmo un successo incredibile. Io sul contratto avrei voluto scrivere che mi sarei esibito ovunque in Italia, meno che in Puglia… A Canosa, a Bari… non volevo mi vedessero i miei compaesani che dicevano a mio padre che ero “un morto di fame” per voler far parte di una compagnia di varietà. Che non avrei fatto nulla nella vita».

E cosa successe?

«Mimmo mi disse “no, devi andare nel tuo paese. Avrai successo”. Di lì diventammo molto amici. Volle che mio padre venisse a vederci al Teatro Petruzzelli e gli promise che sarei diventato famoso. Che sarebbero stati gli altri a togliersi il cappello quando passava. Instaurammo un rapporto fraterno che andava oltre il lavoro».

In cosa eravate simili e in cosa diversi?

«Come fai ad essere simile a qualcuno di così grande. Poi Modugno era un bell’uomo, non si potevano fare paragoni. E quando decideva di fare qualcosa, la faceva».

Oltre al talento fuori dal comune, cosa ha contribuito a rendere “grande” Domenico Modugno?

«Innanzitutto la sua “pugliesità”. Lui era molto pugliese come mentalità. Passava per siciliano, ma non lo era. Non lo so, questo era il suo carattere… sempre forte, sempre deciso. Ddiceva “questo lo dobbiamo fare, non ti preoccupare”. Era cordiale e altruista, immenso. Mimmo era immenso».

Quanto il rapporto con il mare ha influito nella sua vita?

«Lui era un grande nuotatore. Dopo che ebbe l’ictus andai a trovarlo a Lampedusa dove aveva una bellissima villa sul mare. All’epoca non riusciva a camminare bene, era ingrassato… disse che mi avrebbe insegnato a nuotare. “Ma a chi? Sei scemo” gli risposi. Io ho paura dell’acqua, lui era un delfino. La sua forza era proprio quella, quando gli chiedevo come facesse a nuotare così visto che a malapena riusciva a muovere le braccia e le gambe lui mi rispondeva: “È questa fottutissima vita che faccio”. Ce l’aveva con la vita perché aveva avuto questa malattia e non era più quello di prima. La sua forza era il mare».

Lei ha scritto una canzone per Domenico Modugno.

«Sì, scrissi una canzone che si chiamava proprio così: “Fottutissimi ricordi”. A lui piacque molto e gliela feci musicare da un chitarrista che era lì. “Fottutissimi ricordi/perché state sempre appresso a me”, lui non voleva averli questi ricordi. In quel periodo però aveva scritto un pezzo bellissimo che cantò con il figlio, si chiamava “Delfini”. E quindi non poteva fare un pezzo simile, che parlasse più o meno dello stesso argomento. Però disse che era molto bella. Anni dopo lo feci sentire anche a Franca, sua moglie, che gradì molto questo provino».

Un’ultima domanda. In cosa il “Mimmo” che conosceva lei era diverso dal Domenico Modugno artista?

«Il Mimmo che conoscevo io anche nella vita di tutti i giorni era sempre l’artista. Però era entusiasta di vivere, entusiasta di muoversi. Lui faceva tutto con un’attitudine positiva. I momenti negativi iniziarono con quella “fottutissima malattia”, come la chiamava lui».

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Bari Sport

Bari, il ds Magalini accelera per Mantovani. Scheidler saluta i biancorossi e va in Belgio

Giorni di calciomercato, con Magalini e Di Cesare alla ricerca di ulteriori innesti per accontentare mister Longo. «Credo che arriveranno altri 5-6 giocatori, mi è stato garantito» aveva spiegato il tecnico piemontese dalla pancia del “San Nicola” nell’immediato post Bari-Salernitana, chiarendo le priorità: «Un portiere, due difensori, un centrocampista e un trequartista». Fatta per Radunovic, ufficiale da giovedì, l’area tecnica biancorossa sta accelerando le operazioni nel reparto difensivo, con il nome di Valerio Mantovani che è emerso nelle ultime ore e sta acquisendo consensi minuto dopo minuto.

Il profilo

Difensore centrale classe 1996, Mantovani è un pupillo di mister Longo che lo ha avuto alle sue dipendenze in più di un’occasione. L’attuale centrale dell’Ascoli, con cui è retrocesso in serie C lo scorso campionato, è cresciuto proprio con la guida tecnica piemontese, che lo ha allenato nel settore giovanile del Torino dagli Allievi alla Primavera, con cui nella stagione 2014-15 si è laureato campione d’Italia. Mantovani è stato leader anche nelle giovanili granata l’anno seguente, con il cammino del ‘Toro’ concluso alle semifinali scudetto, ma costellato anche dall’esperienza europea nella Youth League. Per Mantovani poi un passaggio formativo alla Salernitana, dove ha giocato per 3 stagioni totalizzando una buona media di 84 presenze e soprattutto una promozione in serie A nella squadra guidata da Castori. Le strade con mister Longo si sono poi ricongiunte nella stagione 2021-22, quando la neopromossa Alessandria allenata dal tecnico del Bari ingaggiò il difensore romano dalla Salernitana. Quell’anno, in cui Mantovani è stato penalizzato da un infortunio, lo score recita 21 presenze e la gioia della prima rete in serie B, ma anche l’amarezza di una retrocessione nell’ultima giornata di campionato. In seguito, Mantovani ha giocato con continuità due anni con la maglia della Ternana, prima degli ultimi sei mesi sfortunati in maglia bianconera. Mantovani fa della duttilità il suo punto forte, sapendo giocare indifferentemente sia nel centro-destra che nel centro-sinistra di una difesa a tre. Un aspetto non indifferente, visto che il Bari cerca tuttora due centrali, un destro e un mancino, e la posizione di Matino è sempre in bilico.

Le altre trattative

Al netto di Mantovani, il Bari proverà a chiudere per Veroli, sebbene la trattativa si sia fatta parecchio complicata. Il Parma, infatti, ha sorpassato il Cagliari nell’acquisto di Gaetano e questo complica l’operazione a tre che avrebbe visto il Napoli comprare l’ex Catanzaro e dirottarlo in prestito in Puglia. Sebbene l’affare si possa comunque fare visto l’interesse dei sardi per Cheddira, c’è poi anche da battere la concorrenza del Frosinone, che tramite il suo ex tecnico Vivarini sta spingendo. A giorni il dentro o fuori. Un nome alternativo può essere quello di Tanco dello Spezia, mentre a destra resta il forte gradimento per lo svincolato Biraschi, seppur i costi siano altissimi e ci sia anche qualche club di A sull’ex Genoa. In avanti la suggestione principale porta sempre a Partipilo, che continua a giocare (e segnare) nelle amichevoli coi crociati, ma che resta in uscita. Il trequartista di San Girolamo ha manifestato la volontà di tornare a Bari, ma se ne riparlerà dopo Ferragosto. Valutato anche lo svincolato Verre. È ufficiale la cessione in prestito di Scheidler al Dender, mentre manca solo l’annuncio per il prestito di Pellegrini all’Andria.

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Bari Cronaca News

Giallo ad Adelfia, è scomparso Giuseppe: un anziano affetto da demenza senile

È allarme ad Adelfia per la scomparsa di Giuseppe, un anziano affetto da demenza senile. L’uomo, vestito come da foto allegata, si è allontanato da casa in sella a una bicicletta graziella di colore nero/verde. Le ore passano e l’angoscia dei familiari cresce. L’appello per ritrovarlo è stato lanciato diverse ore fa, ma finora non si hanno notizie certe sul suo conto.

Come riporta BIT – LIVE quotidiano online, con le temperature elevate di questi giorni ogni minuto è prezioso. Chiunque lo avesse visto, è pregato di contattare immediatamente il numero unico per le emergenze 112.

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Bari Cronaca News

Sorpreso a rubare in casa a Bari aggredisce la proprietaria: arrestato un 18enne

Un 18enne incensurato barese è stato arrestato dagli agenti delle volanti della Questura di Bari per aver aggredito una ragazza all’interno della propria abitazione a Torre a Mare. I fatti risalgono a venerdì scorso, 2 agosto, in piena notte.

A quanto si apprende il 18enne sarebbe un vicino di casa della vittima e avrebbe tentato di strangolare e soffocare con un lenzuolo la ragazza, per impedirle di urlare, che lo aveva sorpreso a rubare nel suo appartamento.

Il giovane si sarebbe fermato una volta accortosi che la vittima stava per perdere conoscenza. Avrebbe così allentato la presa e si sarebbe fatto consegnare del denaro prima di darsi alla fuga.

La ragazza ha chiesto aiuto e una volante della polizia che si è messa immediatamente alla ricerca dell’aggressore, individuato poco distante: aveva ancora con sé un passamontagna, guanti e il denaro rubato alla vittima. Il giovane è stato arrestato.

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