Categorie
Foggia News Scuola e Università

«A scuola a ottobre, la stagione turistica si prolunga»: la proposta divide i sindaci

La proposta non scalda gli animi dei sindaci, almeno nel periodo di prolungamento della chiusura scolastica. Alcuni vorrebbero far suonare la campanella nell’ultima settimana di settembre, altri addirittura dopo la prima decade di ottobre, «perché la stagione turistica, in alcune località, si prolunga più di quanto si possa pensare», afferma un primo cittadino che però preferisce non ufficializzare il suo pensiero.

La proposta

Tra i primi sindaci a chiedere uno slittamento dell’apertura dell’anno scolastico è Luigi D’Arenzo, sindaco di Peschici, che aveva ipotizzano il suono della campanella il primo di ottobre, ma che ha si è “accontentato” di far slittare l’inizio dell’anno scolastico al 16 settembre. «A Peschici abbiamo prenotazioni anche a ottobre, ma soprattutto abbiamo un turismo di prossimità, famiglie che hanno casa qui ma vivono in altre città della Puglia o di regioni limitrofe che volentieri programmerebbero weekend anche a settembre se non avessero i figli impegnati a scuola», afferma D’Arenzo. Ma la sua proposta non pare aver trovato molte sponde tra i colleghi. «Non dico ad ottobre, ma dal 20 settembre in poi andrebbe bene» afferma il sindaco di Margherita di Savoia, Bernardo Lodisposto.

Le incognite

Ci sarebbe da riorganizzare il calendario scolastico, magari prolungando le lezioni al sabato mattina e garantire il tempo pieno, ma la questione che invece preoccupa di più i sindaci è la carenza di aule negli istituti scolastici pugliesi. «Aumentano gli indirizzi scolastici ma diminuiscono le disponibilità di spazi. Ogni anno dobbiamo fare i salti mortali per garantire locali adatti a ospitare le varie attività scolastiche», afferma ancora Lodisposto che da presidente della sesta provincia ha un quadro più ampio della questione «Con i fondi del Pnrr abbiamo in atto 25 ristrutturazioni di edifici scolastici, ma gli spazi a disposizione sono sempre gli stessi».

Categorie
News Politica Puglia

Pnrr, in Puglia i progetti arrancano: messo a gara solo il 25% degli importi

Secondo le elaborazioni contenute nel report della Regione Puglia, basate su dati estratti dalla piattaforma ReGiS coordinata dal Ministero dell’economia e dalla Ragioneria Generale dello Stato, si rileva come lo stato di attuazione dei progetti finanziati dal Pnrr, a gestione ministeriale, in Puglia sia un’operazione complessa per diverse ragioni.

Il problema

C’è un elevato numero di autorità e una complessa gerarchizzazione di soggetti coinvolti che rende farraginoso estrapolare i dati immessi nelle piattaforme di rendicontazione e informative. D’altronde, la stessa fonte primaria, la piattaforma Regis, è affiancata ad altre banche dati quali Bdap e quelle fornite da Italia domani e Anac. Così, vista questa difficoltà è ipotizzabile che i dati registrati a fine dicembre 2023 non siano perfettamente aderenti allo stato di attuazione dei progetti. A fronte di queste considerazioni, emerge che rispetto ai 15.551 progetti finanziati per un costo ammesso complessivo e coperto dai fondi del Pnrr di circa dodici miliardi e 300 milioni di euro, risulta che sono stati messi a gara progetti per un importo di poco superiore a tre miliardi e 35 milioni (appena il 25% del costo complessivo ammesso). Così come i pagamenti effettuati allo Stato ammontano a poco più di mezzo miliardo di euro, equivalente al 30% dell’importo delle gare.

Il territorio

Se si osserva la distribuzione per provincia emerge che Bari ha la massa più consistente di progetti e finanziamenti, pari a quattro miliardi e mezzo di euro, seguita da Lecce con tre miliardi e 300 milioni e da Foggia con due miliardi e 400, mentre quarta è Taranto con un miliardo e 900 milioni, Brindisi con poco più di un miliardo e 100 milioni di progetti e la Bat con un miliardo secco. Per quel che concerne gli interventi secondo le sei missioni originarie del Pnrr, la parte maggiore dei progetti pugliesi è riferita a Istruzione e ricerca con cinque miliardi di interventi, seguono Digitalizzazione e cultura con quasi quattro miliardi e Rivoluzione ecologica con tre e mezzo. Inclusione e Sanità, le altre due missioni del Pnrr, raccolgono rispettivamente 700 e 800 milioni di euro di investimento. Irrilevante la quota destinata a infrastrutture con appena 34 milioni. Infine, sempre secondo l’elaborazione della Struttura speciale di monitoraggio dell’attuazione regionale del Piano nazionale di ripresa e resilienza, allocata nel gabinetto del presidente della Regione, Michele Emiliano, guidato da Roberto Catalano, emerge che la maggior parte dei progetti avviati, cantierizzati e in fase di attuazione, quasi il 50%, è in capo al ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, mentre ruotano tutti intorno al dieci per cento gli interventi gestiti dai ministeri dell’Ambiente e della sicurezza energetica, della Salute e dell’Istruzione del merito. L’8% è del ministero dell’Interno e il quattro e mezzo del dicastero dell’Università e della ricerca. Da rilevare come soltanto poco meno dell’1% dei fondi è gestito dal ministero del Lavoro.

Categorie
News Puglia Salute

Medici aggrediti in Puglia, Anelli: «La sanità va rifinanziata. Non lavoriamo armati» – L’INTERVISTA

«In questo mese quattro medici hanno denunciato aggressioni in Puglia, noi a lavoro non possiamo andare armati», a parlare è Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici.

Presidente ma perchè questa escalation, che cosa sta accadendo?

«Le persone hanno fiducia nei medici è la figura professionale a cui si affidano di più, lo dice una indagine di demoskopica e si aspettano giustamente delle prestazioni di un certo livello, poi per la tempistica, per i mezzi (sempre più scarsi) restano delusi da un servizio. Diciamo la verità il sistema sanitario è al collasso. Siamo in piena emergenza».

Troppi gli episodi di violenza.

«Guardi sono tantissimi, va rivista l’organizzazione in se’ anche per i Pronto Soccorso, per le guardie mediche. Non dimentichiamo a Bari la morte della Labriola, qualche anno fa, uccisa con 57 coltellate. Ma noi che dobbiamo fare? Dobbiamo andare a lavoro armati? E’ stato costituito un osservatorio che dovrebbe registrare un monitoraggio sul fenomeno, ma mi creda qui abbiamo bisogno di fatti concreti, basta parole. Non è più il tempo».

Ma non ci sono dei presidi di sorveglianza?

«Mica ovunque. Pensi a che cosa è accaduto alla collega a Maruggio, in un posto periferico. Lasciata sola. Di notte. Che cosa poteva fare? Forse neanche chiedere aiuto. Va cambiata la logistica, l’organizzazione. Ma subito».

Quando si riferiva che necessitano fatti concreti si riferiva a questo, alla sicurezza?

«Non solo. Vede col governo Draghi sono stati stanziati 15 miliardi, mi riferisco al Pnrr, per ospedali, strutture, tutto perfetto, ma le assunzioni? Chi ci mettiamo dentro? Manca il personale, che non è solo medico, ma anche infermieristico. Abbiamo turni massacranti e medici che vanno via. Ma le ripeto non mi riferisco solo al caso di Manduria, dove la giovane dottoressa ha deciso di gettare la spugna. Sono tanti i casi e attraversano tutta l’Italia, l’altro giorno a Castellammare, subito dopo Manduria».

Che cosa serve?

«Intanto rendersi conto che oramai le parole sono finite, non servono più, non sappiamo che farcene. O c’è un’inversione reale del sistema, oppure ci sarà una grande mobilitazione della sanità perché i cittadini non vogliono perdere questo Sistema sanitario nazionale, che è un diritto di tutti. Invece oggi andiamo sempre di più verso una sanità a pagamento: se i medici vanno via, vanno a lavorare nel privato. La presidente Giorgia Meloni deve intervenire il fatto che i medici pubblici si dimettano è il sintomo che il sistema non regge più. Bisogna intervenire, finanziare di più la sanità. Serve rendere il servizio pubblico più attrattivo perché i medici tornino a volerci lavorare».

Ma in Puglia non stiamo bene?

«Guardi dico solo che in Europa per posti letto l’Italia è tra le nazioni peggiori con un indice di 3.1, in Puglia per posti letto siamo ad un indice del 2.8, 2.7. Non credo proprio che stiamo messi bene».

Categorie
Attualità Brindisi News Politica

Ceglie Messapica, vacanze finite per Giorgia Meloni: la premier lascia il resort

Giorgia Meloni ha lasciato masseria Beneficio, a Ceglie Messapica, dove ha soggiornato per più di dieci giorni.

Vacanze in Valle d’Itria terminate, dunque, per la presidente del Consiglio.

Stando a quanto si apprende, la premier, con la figlia e l’ex compagno Andrea Giambruno, sarebbe partita all’alba.

Categorie
Bari News

Bari, a Poggiofranco gli uffici possono diventare case: c’è il sì del Consiglio di Stato

Non solo uffici. Uno dei grattacieli della lottizzazione Noema a Poggiofranco sarà destinato anche ad abitazioni. La conferma arriva con una sentenza del Consiglio di Stato (quarta sezione) firmata dal presidente Vincenzo Neri e dall’estensore Eugenio Tagliasacchi, che respinge il ricorso presentato dal Comune di Bari contro la società Noema Immobiliare S.r.l.. Ci aveva pensato già il Tar, su richiesta dell’azienda, ad annullare il provvedimento con cui nel 2022 l’amministrazione di Bari aveva negato il permesso a costruire immobili ad uso abitativo in quell’area. La pronuncia dei giudici di Palazzo Spada sancisce in maniera definitiva un precedente, stabilendo che, in base all’art.27 della legge regionale numero 51, il cambio di destinazione d’uso si applica anche agli interventi non ancora realizzati, o in corso di realizzazione, già previsti e approvati entro dicembre 2021. Il riferimento è a una norma con cui la Regione supera le disposizioni delle vecchie leggi datate 2007 e 2014, che consentivano il cambio solo per gli immobili già costruiti.

Il diniego

Ma andiamo con ordine. Nel 2022 Noema presenta al Comune una richiesta di permesso a costruire per destinare una parte del lotto A a uso residenziale. Poco dopo arriva la delibera del Consiglio comunale barese da cui scaturirà il diniego di autorizzazione alla società. Noema ricorre al Tar, aprendo la strada a una disputa legislativa tra Regione e Comune. E vince la prima battaglia. Per i giudici amministrativi l’ente comunale non può contrastare o limitare l’applicazione di una legge regionale nel proprio territorio. Ma Palazzo di Città non ci sta e fa appello.

Il Consiglio di Stato

La stessa tesi è stata ora avvalorata dalla sentenza del Consiglio di Stato, che sottolinea come i Comuni possono – ma si tratta di una mera facoltà- consentire il cambio di destinazione d’uso di immobili, purché ciò avvenga nel rispetto della legge regionale, valutando caso per caso e individuando le aree in cui consentirlo. «In questo contesto, dunque, negare in via generale e astratta quanto risulta espressamente ammesso dalla legge regionale significa violare la legge medesima, con la conseguenza che è da reputarsi corretta la decisione del Tar di annullare la delibera del Consiglio comunale di Bari e, per illegittimità derivata, il provvedimento di diniego fondato su quella stessa delibera», scrivono i giudici di Palazzo Spada, secondo i quali il Comune ha espressamente «inteso limitare – attraverso una previsione contenuta in un atto di pianificazione avente carattere generale – gli effetti della legislazione regionale».

Il progetto

Il piano per il quartiere, che risale a diversi anni fa, è di costruire a Poggiofranco un grande centro residenziale, commerciale e direzionale in un’area di circa nove ettari a ridosso di via Mazzitelli.

Categorie
Attualità Lecce News

Lecce, tutto pronto per Sant’Oronzo: le bande pronte a invadere la “movida”

Sale alta l’attesa in città. Domani iniziano i festeggiamenti in onore dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato. Per la prima volta dureranno ben cinque giorni, dal 23 al 27 agosto. «Abbiamo avuto troppo poco tempo per organizzare la festa e soprattutto abbiamo trovato approvata solo una determina per le luminarie e null’altro. Crediamo di essere riusciti ugualmente ad organizzare una bella festa, una festa per la prima volta di cinque giorni, che abbiamo realizzato coinvolgendo soggetti del nostro territorio», ha dichiarato la sindaca Adriana Poli Bortone durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento.

Biglietti gratuiti

La festa inizierà domani con “I luoghi del martirio”, incontro di studio che si svolgerà nella chiesa di Sant’Oronzo fuori le mura. Non rappresenta una novità la destinazione dei biglietti gratuiti per il luna park alle 28 parrocchie della città. «Riprendiamo quella che è stata una tradizione nei nove anni della mia passata amministrazione. Le parrocchie sono delle antenne e conoscono bene le situazioni sociali che ci sono in ogni quartiere e sapranno bene come distribuirli. Nessuno di noi prenderà un solo biglietto gratuito», ha sottolineato Poli Bortone.

Fede e solidarietà

«Questi giorni di festa servono a fare memoria delle nostre radici cristiane che sono bagnate nel sangue del martirio per la fede. Ma la festa serve anche per rinnovare la devozione a Sant’Oronzo attraverso la preghiera. Per i cristiani la preghiera a Dio, attraverso l’intercessione dei santi, è un atto di fede e di solidarietà al tempo stesso», ha dichiarato l’arcivescovo Michele Seccia.

L’esperimento

«Siamo orgogliosi e felici di collaborare all’organizzazione per il settimo anno consecutivo. Portiamo avanti il progetto “Lecce nel cuore della tradizione” che mira a mettere in risalto gli aspetti identitari della festa patronale, ragione per la quale abbiamo coinvolto nel programma numerose bande musicali», ha affermato Graziano Cennamo, presidente di PugliArmonica, partner della festa patronale. Gli spettacoli bandistici ci saranno in ogni quartiere, in ogni angolo della città come anche delle marine. Ci sarà una festa itinerante oltre a quella che si svolgerà nella piazza. Il 24 agosto, durante la processione, si svolgeranno tre concerti bandistici, uno per ciascuno dei Santi. «Poi, subito dopo la processione, abbiamo pensato ad un esperimento, con incursioni delle bande nelle strade della movida», ha annunciato Cennamo.

Categorie
Sport Taranto

Nonno Michele e l’amore per il suo Ginosa: a 97 anni rinnova l’abbonamento

Quando si dice che la passione non invecchia mai. Michele Traetta, 97 anni, da diversi anni continua a rinnovare la propria tessera da sostenitore del Ginosa, squadra della sua città. Anche quest’anno non ha voluto essere da meno e si è fatto immortalare con la tessera della prossima stagione. “Ogni maledetta domenica” lui è lì sugli spalti dell’impianto sportivo della sua squadra del cuore a tifare e soffrire come quando faceva da ragazzo, accompagnato dai suoi giovani figli.

La passione

«In realtà non è mai stato uno sportivo, ha sempre e solo lavorato nel campo agricolo» ci racconta suo figlio Angelo. Quando il signor Traetta era giovane Ginosa era un piccolo centro e c’era ben poco per passare il tempo, l’unica possibilità era rappresentata dalla partita di calcio del Ginosa la domenica «era un piccolo impianto col campo di gioco in terra battuta – prosegue Angelo -Non è mai stato un tifoso accanito, la cosa che lo intrattiene di più è l’atmosfera che si vive allo stadio durante la partita. Quando gli chiedevamo i nomi dei giocatori in campo rispondeva con un perentorio “Eh io che ne so!”». Altro aneddoto divertente che ci viene raccontato da suo figlio è quello riguardante la prima maglia della squadra.

A volte il Ginosa ha giocato in casa non utilizzando la classica maglia a strisce biancoazzurre, al ché il singnor Michele era sovente chiedere a suo figlio o agli altri tifosi «Ma è il Ginosa questo?». Col passare del tempo, la sua “abitudine” è stata trasmessa ai figli che, a loro volta, hanno fatto altrettanto. Il signor Michele nonostante gli acciacchi dell’età ha mantenuto la sua volontà ferrea di andare allo stadio. «Negli ultimi anni hanno realizzato un bell’impianto qui, purtroppo per raggiungere la tribuna dobbiamo salire due rampe di scale. Ogni domenica lo aiuto a salirle, poi una volta su, lo faccio sedere sulla sediolina che mi porto appresso, e si gode lo spettacolo – racconta il figlio Angelo – poi quando il Ginosa gioca fuori casa dobbiamo ricordarglielo, perché ci aspetta con ansia la domenica alle 14.15. Poi se non ci vede arrivare ci arriva la sua chiamata».

Il tifo e l’atmosfera

In realtà quello che nonno Michele, come ormai lo chiamano molti tifosi biancoazzurri, apprezza è l’atmosfera dello stadio, quelle “Angosce che imbiancano i capelli all’improvviso” e quei “gesti giulivi che corrono tra la folla” direbbe Umberto Saba. «Lui era abituato al tifo degli anni ‘80, quando spalti e gradinate erano piene di migliaia di tifosi ginosini, soprattutto nei derby col Laterza. Ora invece sono poche centinaia e ogni volta mi chiede “Ma perché non sono venuti? Che hanno da fare?”. Stessa cosa invece quando sono i tifosi ospiti a essere di più».

Categorie
Cultura e Spettacoli Lecce

La dedica di Raf a Irene Agostinacchio, la 23enne morta dopo l’esplosione a Porto Cesareo

«Sono sicuro che ci sta ascoltando da qualche parte». Con queste parole Raf, in concerto a Porto Cesareo con il suo Self Control Tour, rivolge un pensiero a Irene Agostinacchio, la ragazza di 23 anni di Gravina in Puglia morta insieme al papà Giuseppe a causa delle ferite riportate in un’esplosione nella loro casa al mare proprio a Porto Cesareo la notte di ferragosto.

Nel giorno in cui, a Gravina, si sono celebrati i funerali della giovane Irene, il cantante le dedica “Passeggeri distratti“, una canzone, afferma, che «mi fa pensare agli affetti, ai miei, a quelli di tutti, talvolta trascurati a causa della frenesia da cui ci facciamo prendere».

Categorie
Lecce News Scuola e Università

A scuola grembiuli verdi: l’idea nel Salento per superare il concetto di differenza di genere

Né azzurro né rosa. I grembiuli dei bambini che frequentano l’Istituto comprensivo di Salice Salentino e di Guagnano saranno di un solo colore: il verde.

A partire dal prossimo anno scolastico saranno così abbandonate le tradizionali distinzioni cromatiche di genere.

La proposta, partita dal Comune di Guagnano e accolta dal dirigente scolastico Michele Serra, punta a superare le differenze di genere fin dalla tenera età, promuovendo una cultura inclusiva all’interno delle scuole.

La Commissione Pari Opportunità politiche di genere e diritti civili del Comune di Guagnano, promotrice dell’iniziativa, ha spiegato che la scelta del verde non è casuale: il colore rappresenta la speranza di costruire una società dove ogni bambino possa sentirsi libero di esprimere la propria identità, senza essere limitato da stereotipi legati al colore.

«Vogliamo sottolineare l’importanza di superare gli stereotipi di genere fin dall’infanzia», ha dichiarato Giusi Ricciato, assessore e presidente della Commissione Pari Opportunità di Guagnano. «Il verde simboleggia il nostro desiderio che le future generazioni crescano in un mondo in cui l’uguaglianza sia la norma e dove ognuno possa sentirsi valorizzato per ciò che è».

L’iniziativa, per ora, riguarderà solo i nuovi iscritti alla scuola dell’infanzia, ma l’obiettivo è estendere progressivamente la misura a tutti gli studenti dell’istituto. In altre regioni d’Italia, in particolare nel Nord, misure simili sono già state adottate in passato, talvolta accompagnate da polemiche, ma questa è la prima volta che viene proposta nel Salento.

Il Comune di Guagnano ha espresso gratitudine verso il Collegio dei docenti per il sostegno e l’impegno nel realizzare questo progetto, sottolineando come «la scuola può diventare un luogo di vera inclusione solo grazie alla sensibilità e dedizione di chi vi lavora quotidianamente».

Categorie
Bari News Politica

Bari, caos in Consiglio comunale: confronto nel M5s. Diomede verso le dimissioni?

Dopo la decisione del gruppo del Movimento 5 stelle di lasciare la maggioranza Leccese nel Consiglio comunale di Bari, è in corso un confronto tra i pentastellati.

I consiglieri Delle Fontane e Carelli contestano, in particolare, la scelta di affidare un assessorato a Raffaele Diomede, un esterno, che ora pare stia pensando alle dimissioni.

Alle 17 c’è stata una prima riunione online tra gli eletti del Movimento di Bari, a cui hanno partecipato i consiglieri comunali, il coordinatore provinciale Raimondo Innamorato, il senatore e vicepresidente del M5s Mario Turco e l’onorevole Gianmauro Dell’Olio.

Non si è arrivati ad una decisione, le parti si sono aggiornate a stasera alle 21. Non viene esclusa alcuna ipotesi.

Sinistra italiana: «Non è ammissibile questo inizio di Consiglio»

Su quanto accaduto oggi in Consiglio comunale, intanto, intervengono anche gli altri partiti. «Dopo le elezioni e dopo la formazione della Giunta della città di Bari, non è più tempo di indugiare. Bisogna iniziare a lavorare per dare corpo alle proposte e ai programmi per il futuro della città. Il primo Consiglio comunale dopo le elezioni non può cominciare così», afferma Gaetano Cataldo, responsabile regionale Enti locali di Sinistra italiana.

«Il malumore di chi è in Consiglio all’indomani della formazione del governo cittadino è normale – aggiunge -; meno usuale è la dichiarazione quasi istantanea di estraneità alla maggioranza, pur se comprensibile nella sua dinamica. Buio pesto invece se si volesse provare a spiegare l’ampiezza del voto di astensione sulla proposta di rinvio dell’elezione del presidente del Consiglio Comunale».

Per Cataldo «la serietà di tutte e tutti, eletti ed elette, amministratori e amministratrici, soggetti politici civici e partiti politici nazionali, passa attraverso la chiara esposizione delle proprie posizioni e non attraverso le “ipotesi di agguato”. Come è noto le astensioni servono a far capire quanto grande può essere il problema in seno a una maggioranza. Si muovono ora i primi passi, quelli che rimangono impressi per lungo tempo, essendo tanti gli occhi curiosi che guardano, dopo venti anni di amministrazione: ecco perché è utile esplicitare cosa non torna. Allo stato attuale si è discusso solo della composizione del governo cittadino».

Il sindaco Leccese, conclude l’esponente di Sinistra italiana, «ha composto una squadra ricalcando uno schema nazionale unitario, che Sinistra Italiana ha condiviso. Bisogna compiere ogni sforzo affinché questo schema unitario, esempio per futuri scenari nazionali e simile ad altre amministrazioni che hanno visto prevalere il campo progressista sulla destra, si mantenga e rafforzi, senza defezioni».

Forza Italia attacca: «Dinamiche vergognose»

Forza Italia, invece, «prende atto con sdegno delle dinamiche paradossali e vergognose che oggi si sono mostrate in Consiglio comunale. Il bene della città è lontano anni luce dal modo di intendere la cosa pubblica del sindaco Leccese e dei suoi precari compagni di viaggio».

I forzisti parlano di «confusione inaccettabile tra ruoli di maggioranza e posizionamenti in opposizione, con uno scambio tra essere e apparire politicamente orrendo» che «disegna un futuro della città a tinte fosche: che visione, che programmi potranno realizzare soggetti affetti da una tale crisi di identità? Senza trascurare la composizione della giunta, nel cui ambito le qualità non contano. Vengono confermati “assessori a vita” i soliti, con l’aggravante, proprio per sancire l’irrilevanza delle loro capacità specifiche, di cambiarli di ruolo e competenze. Forza Italia manifesta la sua solidarietà ai cittadini baresi, impegnandosi fin d’ora a rintuzzare ogni tentativo di mortificazione del diritto alla buona amministrazione della nostra città».

Fratelli d’Italia: «Seduta tragicomica»

«La prima seduta del consiglio comunale» di Bari «dell’era Leccese è stata degna di una sceneggiata da film tragicomico: il capogruppo uscente del Pd parla di “scorrettezza” istituzionale e attacca il sindaco, il M5S non si riconosce nell’assessore in sua quota nominato da Leccese e si definisce né di maggioranza né di opposizione». Lo dichiarano il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Antonella Lella, e i consiglieri comunali Antonio Ciaula, Pino Viggiano e Laura De Marzo.

«Se qualcuno aveva dubbi – proseguono – oggi la città ha assistito in diretta streaming alla deflagrazione della maggioranza di centrosinistra al Comune, quella maggioranza “allargata” frutto di un accordo che in barba alle regole della democrazia e di un’etica politica, ha scippato seggi all’opposizione in consiglio comunale in nome di una spartizione di poltrone che dopo circa due mesi dalle elezioni ingessa la città. Una verità che evidentemente fa male a chi, sentendosi intoccabile, pensa di salire in cattedra ignorando fatti oggettivi e dando prova di incoerenza applicando una democrazia variabile: è di maggioranza quando si tratta di spartizione dei posti di potere: diventa opposizione nella suddivisione dei seggi in consiglio comunale a favore di una coalizione mascherata di cui fa parte».

Exit mobile version