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Attualità News Puglia Salute

Vaccino per il papilloma, il Garante della privacy “bacchetta” la Regione Puglia

Il garante della privacy entra a gamba tesa nella disputa tra Regione Puglia e governo sulla legge, già impugnata dall’esecutivo, che prevede per gli studenti l’obbligo di comunicare di essersi sottoposti o meno al vaccino per il Papilloma virus (Hpv). Secondo l’autorità i trattamenti di dati personali previsti dalla norma regionale pugliese, che introduce il vincolo per i ragazzi di scuole medie, superiori ed università di presentare una certificazione in materia di vaccinazione al Papilloma virus (Hpv) per potersi iscrivere ai relativi corsi di istruzione, violerebbero la normativa privacy.

L’avvertimento

«L’Autorità evidenzia che, qualora la Corte Costituzionale dichiarasse la illegittimità della legge regionale pugliese, impugnata dal governo, i trattamenti posti in essere dalla Regione non sarebbero conformi alla disciplina in materia di protezione dei dati personali, perché privi di una idonea base giuridica – sottolinea il garante – Ad analoga conclusione si giungerebbe, anche a prescindere da una eventuale pronuncia di illegittimità, poiché i trattamenti di dati non sarebbero comunque conformi ai principi di necessità e proporzionalità previsti dal Regolamento Ue (Gdpr)».

Il nodo giuridico

Il garante ricorda inoltre che il trattamento dei dati relativi alla salute è lecito solo in presenza di una legge dello Stato. Solo una norma uniforme a livello nazionale, peraltro per un vaccino non obbligatorio ai fini dell’iscrizione a scuola, può infatti prevedere l’acquisizione di documentazione sanitaria da parte delle autorità scolastiche così come l’onere da parte di studenti e famiglie di produrre tale documentazione. L’avvertimento adottato nei confronti della Regione Puglia è stato comunicato al presidente del consiglio dei ministri e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e inviato alla Gazzetta ufficiale per la pubblicazione.

La legge

La legge regionale pugliese n.22, promossa dal consigliere Fabiano Amati, è stata approvata il 30 maggio scorso, a parziale modifica della legge del 16 febbraio 2024 sulle misure per l’aumento della copertura della vaccinazione anti Papilloma virus umano. L’articolo nel mirino dice che «per rendere capillare il dovere di informazione a carico delle autorità sanitarie e scolastiche sull’utilità della vaccinazione anti-papilloma virus umano, così da debellare le infezioni e prevenire le relative conseguenze cancerose, nell’esclusivo interesse dei giovani pugliesi a una vita di relazione quanto più libera e affidabile, l’iscrizione ai percorsi d’istruzione previsti nella fascia di età 11-25 anni, compreso quello universitario, è subordinata, salvo formale rifiuto di chi esercita la responsabilità genitoriale oppure, dei soggetti interessati che hanno raggiunto la maggiore età, alla presentazione di documentazione, già in possesso degli interessati, in grado di certificare l’avvenuta vaccinazione anti-Hpv, oppure un certificato rilasciato dai centri vaccinali delle Aziende sanitarie locali (Asl) di riferimento, attestante la somministrazione, l’avvio del programma di somministrazione oppure il rifiuto alla somministrazione del vaccino».

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Attualità Bari News

Fondazioni liriche, sindaci in allarme: con la riforma si perde l’autonomia decisionale

È allarme tra i sindaci delle città che ospitano Fondazioni lirico-sinfoniche per le ipotesi di riforma attualmente in discussione da parte del Governo e che, secondo quanto scritto dai primi cittadini in una lettera aperta al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, toglierebbero autonomia decisionale alle stesse Fondazioni aumentando l’ingerenza di Roma.

La missiva

«Abbiamo appreso dagli organi di stampa che, all’interno della più complessiva ridefinizione del quadro legislativo riguardante lo Spettacolo dal vivo, sarebbe in avanzato stato di definizione anche una significativa riforma delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, la cui rilevanza è storicamente strategica per le Città dove operano, in quanto rappresentano istituzioni culturali identitarie e di decisiva importanza per i territori su cui insistono. Dato l’assoluto protagonismo dei nostri Comuni nella gestione e valorizzazione delle Fondazioni, anche in considerazione del gravoso impegno economico che questo comporta, siamo a chiedere un incontro urgente per affrontare in maniera condivisa criticità e potenzialità inerenti al settore». A firmare la missiva anche Vito Leccese, che ieri insieme con i sindaci e presidenti delle Fondazioni di Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona ha partecipato ad un incontro in sede Anci che si è concluso con una lettera inviata al ministro Sangiuliano nella quale si chiede di convocare un incontro per discutere della annunciata riforma, che è all’esame della commissione Cultura della Camera dei Deputati.

L’appello di Leccese

«È inopportuno che per mero esercizio di potere si metta mano alla governance delle Fondazioni liriche, utilizzando vecchi modelli gestionali che pensavamo di aver abbondantemente superato – ha spiegato il sindaco di Bari che è anche presidente della Fondazione lirico-sinfonica Teatro Petruzzelli – Non solo non siamo disposti a tornare indietro, ma anche riteniamo che Fondazioni eterodirette e scollegate dal territorio non abbiano ragione di esistere, poiché non servirebbero al territorio e men che meno alla crescita culturale del nostro Paese». Fiducia nell’ambito della gestione e autonomia sulle scelte di indirizzo delle Fondazioni sono le principali richieste avanzate dai sindaci. «La attuale composizione dei Consigli di indirizzo – afferma ancora Leccese – in cui siedono con competenza i rappresentanti degli enti locali, in sinergia con il Ministero, rappresenta il cuore pulsante dei cittadini e dei territori in cui le Fondazioni operano. Al governo chiediamo fiducia e la giusta autonomia che riteniamo di meritare». In Commissione alla Camera è stato invece sottolineato il consistente sostegno assicurato dallo Stato al settore lirico-sinfonico, che a far data dall’anno 2023 si è assestato nella misura di 200 milioni di euro, anche in considerazione del percorso di rinnovo del contratto nazionale di settore. Somma superiore al sostegno complessivamente assicurato dagli Enti territoriali che, al 31 dicembre 2023, ammonta a circa 104 milioni di euro, di cui circa 57 milioni di euro provenienti dai Comuni e circa 47 milioni di euro dalle Regioni, i quali concorrono per legge.

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Attualità Foggia News

Autovelox sequestrati, per quelli di Cerignola potrebbe esserci il falso pubblico

Potrebbero esserci complicazioni nelle vicende giudiziarie relative agli autovelox sequestrati dalla Polizia Stradale a Cerignola e in altre città italiane (come Cosenza, Venezia e Reggio Emilia), il 29 luglio scorso, su disposizione del Gip del Tribunale di Cosenza che ipotizzava nell’impiego del modello T-Expeed v.2.0 il reato di frode nelle pubbliche forniture a carico di sei indagati, amministratori o responsabili per competenza delle procedure di acquisizione e messa in opera dello strumento.

Per il magistrato, gli autovelox non sono a norma perché il regolamento di esecuzione e attuazione del Codice della Strada del 1992 prevede che possano essere approvati e/o omologati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ma attualmente, mancano le norme tecniche per la procedura di omologazione, per tutti i modelli usati in Italia.

Un sequestro analogo, sempre disposto dal Gip di Cosenza, lo scorso anno, fu annullato dal Tribunale del Riesame che, in ossequio alla norma, riteneva sufficiente la sola approvazione.

Ma, nel nuovo sequestro, il Gip ha citato la sentenza della seconda sezione civile della Corte di Cassazione, numero 10505 del 18 aprile 2024, con la quale l’organo supremo annullava la sanzione ad un automobilista perché ribadiva che per essere in regola, i rilevatori di velocità debbano essere omologati.

Il tal modo, però. tutti i modelli di autovelox in uso in Italia, in attesa di una disposizione normativa che regoli l’omologazione, sono fuori legge: basti pensare allo strumento “Tutor” in Autostrada, gestito dal Ministero dell’Interno, ed anch’esso solo “approvato”.

La Lab Consulenze srl, oggi LaBconsulenze srl, che ha utilizzato in Italia il modello T-Expeed v.2.0 ha impugnato il sequestro, obiettando che il Riesame di Cosenza aveva già rigettato quello dell’anno scorso. In più chiede perché, pur essendo tutti gli strumenti impiegati in Italia nelle stesse condizioni, sono stati sequestrati solo questi modelli.

A prescindere dalla futura sanatoria, tuttavia, il capitolato della gara di Cerignola prevedeva esplicitamente che gli strumenti fossero esclusivamente omologati. La società aggiudicataria avrebbe dovuto, preventivamente, far presente che lo strumento non lo era e chiedere alla stazione appaltante di rimodulare il bando.

Avendo dichiarato di possedere questo requisito necessario, la LaBconsulenze –che era stata l’unica a partecipare al bando- potrebbe aver commesso un falso in atto pubblico.

Potrebbero esserci, quindi, anche implicazioni penali nella vicenda, sia verso la società per la dichiarazione in atti di gara, sia verso la commissione che avrebbe dovuto vigilare susull’effettivo utilizzo dello strumento omologato presente in dichiarazione.

Al tempo stesso, com’è avvenuto a Treviso, potrebbero fioccare le denunce dei conducenti che hanno ricevuto sanzioni sulla base dei rilievi di uno strumento non a norma. Una vicenda complicata, che farà registrare interessanti sviluppi nel corso delle prossime settimane.

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Attualità Lecce News

Gallipoli, torna la ztl nella Baia verde: niente auto fino a settembre

Dopo un’attesa prolungata dovuta alle complesse questioni relative alla rinaturalizzazione della litoranea sud, torna in vigore la ztl nella Baia Verde di Gallipoli. La limitazione, valida 24 ore su 24, è operativa da ieri e durerà fino al 31 agosto, come stabilito dalla giunta comunale e disciplinato da un’ordinanza firmata dal comandante della polizia locale, Antonio Morelli.

Cosa cambia

La reintroduzione della ZTL è stata accolta con favore dai residenti estivi, ma ha suscitato meno entusiasmo tra i balneari e i lavoratori della zona, che finora avevano goduto di un accesso libero per compensare la carenza di parcheggi. Le uniche strade escluse sono il Gran Viale al Mare, via Delle Dune e via Della Chiesa, dove la sosta è consentita solo ai residenti e ai muniti di pass. Per chi accede al perimetro esterno della marina, sono disponibili parcheggi a pagamento sulle strisce blu. Residenti e villeggianti abituali potranno continuare a usare i pass rilasciati negli anni scorsi, tenendoli esposti.

La litoranea sud

La giunta ha formalizzato anche un percorso pedonale e ciclabile sulla litoranea sud, tra il campo sportivo comunale e il primo ingresso della Baia Verde. Il provvedimento, richiesto dalla capitaneria di porto, permetterà il transito dei mezzi autorizzati per garantire l’ordine pubblico fino al completamento del progetto generale di riorganizzazione della mobilità. La questione della “litoranea ibrida” ha suscitato polemiche,e il gruppo consiliare Gallipoli Futura ha presentato un’interrogazione che sarà discussa in consiglio il 7 agosto. La nuova ordinanza prevede il divieto di transito per tutti i veicoli sul tratto tra l’ultima rotatoria dopo il parcheggio dello stadio comunale e il secondo ingresso della Baia Verde.

I permessi

Il 25 giugno, la direzione lavori ha confermato l’agibilità e usabilità del nuovo tracciato per pedoni, ciclisti e veicoli autorizzati, completando così un ulteriore passo verso la riqualificazione e la sicurezza della litoranea sud.

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Sport Taranto

Taranto in vendita, la decisione di Giove: gestione Lucchesi fino alla cessione

Nella giornata di sabato ci sono stati continui stravolgimenti in casa Taranto. Avvenimenti che confermano, ulteriormente, il periodo di crisi che sta attraversando il club ionico, a una settimana esatta dal primo impegno ufficiale della stagione. La sfida di Coppa Italia di Serie C contro il Benevento è sempre più vicina, ma nell’ambiente pugliese regna la totale incertezza.

Messa in vendita

In un comunicato del club viene riportato che il presidente Massimo Giove, venerdì scorso, ha incontrato alcuni esponenti dei gruppi organizzati della tifoseria, ai quali ha confermato il suo disimpegno totale. Pertanto “chiunque fosse interessato a subentrare nella società rossoblù, potrà rivolgersi e fare richiesta direttamente alla segreteria del Taranto Calcio”. Inoltre, nella giornata di domani verrà ufficializzata la nomina di un direttore generale che provvederà a traghettare il club nel prossimo campionato. Tanti rumors si sono susseguiti nelle ultime ore: dall’interessamento dell’ex Turris Colantonio per rilevare la società oltre alle presunte manifestazioni d’interesse di cordate italo-svizzere e straniere (almeno due) che sarebbero eventualmente interessate a rilevare il pacchetto di maggioranza del club.

Il direttore ad interim

Nel ruolo di direttore generale del club potrebbe esserci Fabrizio Lucchesi: il 62enne dirigente sportivo sarebbe l’uomo individuato da Massimo Giove per traghettare il Taranto. L’ex dirigente di Roma, Fiorentina e Palermo, che offrirà la sua collaborazione senza compenso, avrà la responsabilità di assemblare la “nuova” squadra con l’obiettivo di garantire la permanenza nella categoria. Lucchesi sarà anche incaricato di risolvere i contratti più gravosi, tra cui quello di Eziolino Capuano, cercando una soluzione agevole. Lucchesi, che ha confermato i contatti con il dimissionario presidente del Taranto, attende ora di confrontarsi con il legale e il commercialista della società ionica per avere un quadro più chiaro della situazione.

Partenze

Risoluzione contrattuale, intanto, per Calvano: il centrocampista centrale, che era stato nominato da Capuano come nuovo capitano del Taranto, ha fatto le valigie e cercherà una nuova sistemazione. Secondo indiscrezioni, il calciatore avrebbe già un accordo verbale con il Monopoli, che ha proposto all’ex Verona un biennale. Il giocatore, di origini milanese, quasi certamente non sarà l’ultimo a dire addio alla piazza ionica: anche Nobile, portiere contrattualizzato poco meno di un mese fa, starebbe cercando tramite il suo entourage la rescissione anticipata del contratto. Su Enrici potrebbe tornare in pressing l’Avellino: il diesse degli irpini Perinetti spingere sul difensore centrale, affinché possa liberarsi dal Taranto e ingaggiarlo a parametro zero.

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Cultura e Spettacoli Puglia

“La musica è un lampo”, il libro di Stefano Senardi: l’uomo amico delle “stelle”

Sfogliare il libro di Stefano Senardi è una passeggiata indietro nel tempo, mani in tasca, fischiettando. Leggerlo, diventa tornare a casa dopo quella camminata, sedersi in veranda, accendere una sigaretta, ed ascoltare le storie di un uomo che la storia della musica non l’ha solo vissuta, l’ha fatta. Un amore inesauribile, una passione convulsa nata da ragazzino e coltivata negli anni ’70: il paese dei balocchi per un appassionato di concerti e 45 giri. E se immaginassimo Stefano come un giovane – smaliziato – Pinocchio che si sfrega le mani davanti alle luci dei palchi, alle ombre dei locali notturni, all’irresistibile sfavillare delle corde di Stratocaster e Les Paul, verrebbe poi da chiedersi chi mai fosse Lucignolo. Nelle 200 pagine, o poco più, di questo scrigno di carta edito da “Fandango Libri”, la risposta. Le risposte. Innumerevoli sono i compagni di notti e nottate, di eccessi consumati in fretta, di quella febbre emotiva che brucia, di chi, con gli occhi che brillano, non sa dire troppo convinto «domani».

L’ossessione inesauribile

“La musica è un lampo” appunto, un colpo di fulmine, un’ossessione. La stessa che spinge Senardi, appena diciottenne, a saltare su una Citroen Dyan due cavalli per un viaggio senza meta. «Vediamo fin dove la macchina regge». Ai genitori racconta di andare con gli amici a Limone Piemonte, in montagna, per il weekend. Si ritrova invece a Londra, e ci rimane un mese. Forse sulla scia vivida del mito americano di Kerouac, un figlio dei beat, prima ancora di rendersene conto. O magari soltanto per pura incoscienza giovanile e ansia di vivere. Fatto sta che inizia in quel momento un girovagare lungo, lunghissimo. Prima spettatore, no, divoratore di concerti. Una bulimia musicale la sua, insaziabile. Poi il salto “dall’altra parte”. «Uno del pubblico passato a organizzare lo spettacolo, a decidere la trama, un fan diventato produttore e compagno di strada di artisti italiani e stranieri di primo livello» scrive Michele Serra, nella bella introduzione che fa da foyer al libro.

Tra le stelle

Una vita da star, con le star. Dall’amicizia con la Pivano che «era una donna dai mille interessi», fino al legame con Franco Battiato «è stato un mistico in cima alle classifiche senza mai distaccarsi dalle cose materiali»; da Elton John «chi l’avrebbe mai detto che avrei lavorato con lui che ancora oggi resta uno dei miei artisti del cuore?» fino a Madonna che «incrementò le vendite dei lettori VHS le settimane prima del suo concerto a Torino del 1987». Facciamo un gioco: pensate al vostro cantante preferito. Fatto? Nel libro di Senardi un aneddoto su di lui/lei lo trovate. Per tutti – ma soprattutto per i più giovani – la lezione del viveur incallito nelle battute finali: il drink. Stefano beve solo Dry Martini come Hemingway e James Bond. «Oggi si può trovare un Dry Martini decente in diversi posti, un tempo non era così. Bisognava andare nei bar degli hotel 5 stelle per averne uno accettabile».

Tra i ricordi

E poi le foto, tante, e i pass dei concerti, tantissimi. Stefano ragazzo con un foulard al collo e la maglietta della Stella Artois, Stefano a Kovalam Beach, Stefano affascinante in giacca di buon taglio con Robbie Robertson, Stefano accanto a una radiosa Joni Mitchell, Stefano con qualche ruga in più, Stefano con il bastone che lo aiuta a camminare, dopo il problema di salute che ha segnato la sua vita nell’ultimo periodo. Una è la costante tra le variabili dell’ottovolante imponderabile che è stata la sua vita: il sorriso di Stefano. Lo stesso in tutte le foto, aperto e sincero, il sorriso di un bambino che non ha mai smesso di giocare con il suo giocattolo preferito, la musica.

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Attualità Bari News Puglia

Emiliano contro la riforma delle fondazioni liriche: «Non si può centralizzare tutto»

Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha espresso forti perplessità sulla riforma delle fondazioni liriche italiane, annunciata dal governo. Emiliano si unisce alle preoccupazioni già espresse da numerosi sindaci e dall’Anci, sottolineando l’importanza di un coinvolgimento degli enti locali in questo processo.

«Le fondazioni liriche sono un patrimonio nazionale, ma non possono essere gestite in modo centralizzato, marginalizzando il ruolo degli enti locali che le hanno fondate e le sostengono economicamente», ha dichiarato Emiliano.

Il governatore pugliese ha sottolineato il contributo significativo della Regione Puglia al Teatro Petruzzelli e ha espresso preoccupazione per un possibile ridimensionamento del ruolo dei soci pubblici all’interno dei consigli di amministrazione delle fondazioni.

«Se si vuole mettere in discussione il legame tra le fondazioni e i loro territori, si rischia di provocare un disimpegno degli enti locali con gravi conseguenze sull’occupazione e sulla produzione culturale», ha avvertito Emiliano. Il governatore pugliese ha annunciato la sua intenzione di promuovere un’azione coordinata all’interno della Conferenza Stato-Regioni per avviare un confronto con il Ministero e scongiurare una riforma che comprometta il ruolo dei territori e degli enti locali.

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Bari Sport

Seconda amichevole al San Nicola, ultimo test pre Coppa Italia: Bari-Giugliano 3-1

A 7 giorni dalla prima importante partita di stagione, Bari-Cremonese di Coppa Italia, mister Longo continua a testare i suoi ragazzi e i nuovi arrivi. Dopo un allenamento congiunto con la Primavera biancorossa in mattinata, ecco la seconda amichevole al San Nicola per i biancorossi che, questo pomeriggio, hanno ospitato il Giugliano Calcio guidato da mister Bertotto.

Bari-Giugliano 3-1

Contro la formazione campana mister Longo conferma il 3-4-2-1 con l’esordio di Radunovic a difesa della porta; in difesa linea a tre composta da Pucino, Vicari e Obaretin, Favasuli a destra e Dorval a sinistra con Maiello e Benali al centro; in avanti Sibilli e Sgarbi alle spalle di Lasagna

Il primo tempo nell’Astronave di Renzo Piano si chiude sul punteggio di 3-0, la sblocca sempre Lasagna, ormai al quarto gol in tre partite, seguono al 25′ Sgarbi e al 37′ Favasuli. La seconda frazione, fa uscire la squadra campana che inizia a trovare qualche buono scambio e al 14esimo trova un palo con Salvemini. Al 34esimo disattenzione difensiva dei galletti e Njambè trova il gol che chiude il match.

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Italia Lecce Sport

Parigi 2024, l’Italvolley del salentino De Giorgi chiude in testa il girone: Italia-Polonia 3-1

La vittoria odierna contro la Polonia, la terza da tre punti in altrettanti match disputati, regala all’Italia la testa del raggruppamento e la leadership assoluta delle otto qualificate ai quarti di finale dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Nel primo match da dentro o fuori, gli uomini del salentino Fefè De Giorgi affronteranno il Giappone, ottavo in graduatoria. 

Italia-Polonia 3-1

Come scrive Federvolley, Giannelli e compagni hanno disputato davvero un’ottima gara nella quale hanno dimostrato ancora una volta tutto il loro valore dimostrando di saper soffrire e saper gestire gli inevitabili momenti di difficoltà di match come questo. Non ci sono novità in formazione per l’Italia schierata come al solito: diagonale composta da Giannelli-Romanò, Russo e Galassi al centro, Lavia e Michieletto i martelli con Balaso libero. Grbic ha scelto Janusz in palleggio, Kurek opposto, Leon e Fornal gli schiacciatori, Huber e Kochanowski i centrali con Zatorski libero. 

Primo set davvero ben giocato dagli uomini di De Giorgi che, dopo aver contenuto e gestito un buon avvio dei polacchi, sono stati bravi a prendere in mano la situazione e, tessendo la loro trama di gioco, hanno dapprima impattato la situazione sul 10-10 per poi accumulare un vantaggio che si è poi fatto via via sempre più consistente fino al +10 con il quale Lavia e compagni hanno chiuso sul 25-15 il primo set dimostrando ancora una volta grande capacità di gestione dei momenti clou.

La seconda frazione è stata davvero bella e combattuta con gli azzurri che dopo una buona partenza che aveva fruttato anche un +7 (20-13), hanno subìto il ritorno dei polacchi arrivati a -3 (21-18), ma ancora una volta i ragazzi di De Giorgi non hanno mollato e sono stati davvero bravi a riorganizzarsi per poi piazzare l’allungo decisivo che con un parziale di 4-0 hanno lasciato al palo gli avversari chiudendo 25-18 e portandosi così meritatamente sul 2-0. 

Terzo set nel quale per lunghi tratti le cose sostanzialmente sembravano non essere cambiate con Giannelli e compagni che hanno continuato a giocare la loro pallavolo anche se i polacchi da parte loro non hanno mollato agguantando prima la parità sul 13-13 (14-14) per poi rimettere la testa avanti (+1, 15-16). Da quel momento in poi è iniziato un combattuto palla su palla che purtroppo è costato agli azzurri il set ai vantaggi (24-26) con i polacchi che hanno così riaperto il match.

Quarto set ancora molto equilibrato (7-7), ma con gli azzurri bravi a non disunirsi nel momento in cui l’inerzia della gara sembrava poter cambiare dopo la conclusione del set precedente. Giannelli e compagni hanno però continuato a giocare la loro pallavolo (20-16) fino al 25-20 finale.

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Attualità Basilicata News Puglia

Carceri italiane al collasso, sovraffollamento record in Puglia con il 165%

Un allarme lanciato dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale dipinge un quadro allarmante della situazione carceraria italiana. Al 31 luglio, le carceri italiane ospitano oltre 61mila detenuti, superando di gran lunga la capienza prevista e raggiungendo un indice di sovraffollamento del 130%.

Una situazione critica che si riflette soprattutto al Sud, con regioni come la Puglia e la Basilicata che superano di gran lunga la soglia di allarme: carceri pugliesi al 165,37% e lucani con il 150,99%. Tuttavia, la situazione generale è preoccupante e richiede interventi urgenti.

Cause principali:

Mancanza di posti letto, l’inagibilità di diverse celle e sezioni detentive aggrava la situazione; disparità territoriali, al Sud la situazione è più critica a causa di una maggiore concentrazione di detenuti e di una minore disponibilità di posti letto; elevato numero di detenuti stranieri, oltre 19mila detenuti stranieri contribuiscono ad aumentare la pressione sulle carceri italiane.

Conseguenze:

Violazione dei diritti dei detenuti, condizioni di detenzione inadeguate, limitazione delle attività rieducative e difficoltà nel garantire l’assistenza sanitaria; rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica, il sovraffollamento può favorire tensioni e scontri tra detenuti; aumento dei costi per lo Stato, la gestione di carceri sovraffollate comporta costi maggiori in termini di sicurezza, assistenza sanitaria e personale.

Il Garante chiede interventi urgenti: aumento dei posti letto, è necessario costruire nuove carceri e ristrutturare quelle esistenti; riduzione della popolazione carceraria attraverso misure alternative alla detenzione e una riforma del sistema penale; miglioramento delle condizioni di detenzione, garantire il rispetto dei diritti dei detenuti e favorire la loro rieducazione.

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