Categorie
Cultura e Spettacoli Puglia

Full immersion pugliese per Elisabetta Gregoraci: le vacanze tra ulivi e pizzica – VIDEO

Full immersion pugliese per Elisabetta Gregoraci: le vacanze tra ulivi e pizzica

Vacanze pugliesi per Elisabetta Gregoraci che ha condiviso su Instagram alcuni dei momenti che sta trascorrendo in Valle d’Itria.

La showgirl si è totalmente immersa nel mood pugliese tra trulli e un giro in bici tra gli ulivi, la tarantella e una frisella a bordo piscina.

Per la conduttrice tv, immancabile, la fotografia a Polignano a Mare: sullo sfondo l’iconica Lama Monachile. Poi una passeggiata a Monopoli e la foto davanti alla Cattedrale. Tappa anche ad Alberobello e non può mancare anche la foto con le luminarie sullo sfondo.

«Ciao Puglia, quanto mi eri mancata», scrive Gregoraci in un post in cui pubblica le foto della sua vacanza pugliese. «W il Sud», aggiunge in una storia.

Categorie
Attualità Cultura e Spettacoli Lecce News

Notte della Taranta, “pizzicati” anche i politici: in piazza Emiliano, Decaro e il sindaco di Roma – FOTO

È un successo a tutto tondo la ventisettesima edizione del concertone della Notte della Taranta che si è svolto ieri sera a Melpignano.

In 200mila hanno assistito live all’evento ma la pizzica ha conquistato l’Italia con quasi un milione di spettatori che si sono sintonizzati su Raitre per assistere, in diretta, al concertone con uno share del 9,01% nella prima parte, salito al 10,09% nella seconda.

Tantissimi i volti noti che hanno assistito al concertone in piazza a Melpignano: tanti i politici pugliesi (dalla sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone, al primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri, fino a Michele Emiliano e all’eurodeputato Antonio Decaro). Tra gli altri anche il professore della “Fisica dell’amore” Vincenzo Schettini e l’allenatore della Nazionale maschile di pallavolo Fefè De Giorgi.

Generazione Taranta: i suoi della tradizione si fondono al linguaggio urban-pop

A Melpignano, ieri sera, è andata in scena l’opera straordinaria di fusione tra i suoni della tradizione popolare salentina e il linguaggio urban-pop della musica contemporanea.

Una sfida per il maestro concertatore Shablo che ha scelto il giovanissimo Riccardo Zangirolami a dirigere l’Orchestra popolare.

Un dialogo costante richiamato anche dalle immagini proposte da Galattico con il violinista di Nardò Luigi Stifani, Giovanna Marini e Tora Marzo, dalle danze della Kameatka, dalla liturgia cosmica tra onde del mare e tramonti rossi, scenografia abbagliante di un percorso sonoro cominciato con la potente pizzica di Aradeo che nei versi annuncia il viaggio: “lu tamburrieddhu miu vinne te Roma me l’ave nduttu na napulitana” (il tamburello mio venne da Roma me lo ha portato una napoletana).

Una grande ragnatela di emozioni

Sono le voci di Antonio Amato, Giancarlo Paglialunga, Salvatore Galeanda, Enza Pagliara, Stefania Morciano, Alessandra Caiulo e Consuelo Alfieri a tessere una grande ragnatela di emozioni con le interpretazioni di Tarantella di San Nicandro, Pizzica di San Marzano, Taranta di Lizzano, Pizzica di San Vito, Pizzica di Villa Castelli, Pizzicarella, L’acqua te la funtana, Pizzica di Taranto, Pizzica di Stifani, Mamma la rondinella, Pizzica degli Ucci.

Tre i brani in grico: Calinitta-Buona Notte, Klama e Pizzica di Cosimino. Altri tre in arbëreshë: Manusaqja, Ec Ec, Lule Lule. Immancabili Lu Ruciu de lu mare e Aria Caddhipulina che fa esplodere la piazza in un tripudio di mani e tamburelli in aria che annullano ogni presenza digitale.

La grinta di Angelina Mango, Gaia e Geolier

Ed è l’architettura sonora dei canti di tradizione a catturare nella grande tela gli ospiti di questa edizione con la travolgente Angelina Mango che interpreta Su Picculina in dialetto salentino e porta sul palco di Melpignano la determinazione della generazione Taranta. Sentimento condiviso con Gaia che si prende la piazza con Mena Mena Mò. E dopo due giorni di prove le giovani talentuose della musica italiana ballano guidate dal coreografo Laccio immergendosi in quadri complessi e dai colori decisi. Incanta Ste con Tammurriata Nera che introduce la capacità di Shablo di mescolare suoni e storie musicali con l’ascolto di Lose Control prima di regalare Taranta di Lizzano e Fuecu con l’inconfondibile estro di Luca Faraone.

C’è ancora quel “tamburello venuto da Roma e venduto da una napoletana” quando in scena entra Geolier che mescola un’altra lingua nella tela, quella napoletana. Dal palco scorge la grande bandiera del Napoli che sventola nel pubblico insieme alla bandiera del Lecce e sigla un’intesa tutta meridionale di sentimento e orgoglio per le radici che supera ogni confine.

Le opere dell’artista internazionale Emilio Isgrò con le sue Cancellature sono copertina preziosa del racconto visual. Tre grandi ragni di cartapesta illuminano la scena che si fa rete di luci sotto la regia del direttore della fotografia Marco Lucarelli.

Tre ore tra pizzica e movimenti urban in diretta Rai

Tre ore di sound intenso per i musicisti dell’Orchestra popolare che dopo 27 anni regalano al pubblico un caleidoscopio di strumenti tradizionali capaci di dialogare con tutti i linguaggi della musica moderna. Tre ore di connessione tra pizzica e movimenti urban anche nella danza e nei costumi che regalano narrazioni visive armoniche.

La diretta Rai condotta da Ema Stokholma porta nelle case degli italiani l’immagine della festa popolare dal piazzale dell’ex convento degli Agostiniani.

Politici, sportivi e vip in piazza

C’è stupore nel parterre degli ospiti quando sui maxi schermi arrivano le immagini della piazza. Il regista Stefano Mignucci manda in onda le sequenze registrate da due speciali droni che immortalano l’enorme afflusso di persone: ci sono il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano insieme al presidente della Fondazione La Notte della Taranta Massimo Bray, l’eurodeputato Antonio Decaro presidente della commissione ambiente del Parlamento Europeo, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e per la prima volta la sindaca di Lecce Adriana Poli Bortone, e ancora gli assessori alla Cultura della Regione Puglia Viviana Matrangola, dello Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, della formazione Sebastiano Leo, il direttore di Pugliapromozione Luca Scandale, la presidente dell’Enit Ivana Jelinic, l’allenatore della Nazionale maschile di pallavolo Fefè De Giorgi, il professore di fisica e fenomeno social Vincenzo Schettini.

Categorie
Lecce News Politica

Raffaele Fitto, il ministro pugliese il futuro ponte tra Governo e Unione europea

L’estate passata nel buen retiro della sua città, Maglie, a studiare per migliorare pronuncia e comprensione in inglese, come hanno raccontato le cronache delle scorse settimane, si chiude oggi per il ministro per gli affari europei, il sud, la coesione territoriale e il Pnrr.

Infatti, nel pomeriggio è atteso al meeting di Comunione e liberazione a Rimini per prender parte al panel Mercato unico, Euro, Pnrr, quale sviluppo economico per l’Unione europea? Insieme a Fitto ne parleranno Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo della Banca centrale europea e l’ex presidente del consiglio, Enrico Letta, in qualità di estensore del recente Rapporto strategico sul Mercato unico europeo, dopo essere stati introdotti dal presidente della fondazione per la sussidiarietà, Giorgio Vittadini, che ricorda come «uno dei grandi temi è lo sviluppo economico caratterizzato dal mercato unico, dall’euro governato dalla banca Centrale europea e dal grande piano di investimento del Next generation UE comunemente conosciuto in Italia come Pnrr», è l’auspicio del leader di Cl che potrebbe tenere a battesimo proprio Fitto non più solo nella veste di ministro del Governo presieduto da Giorgia Meloni, ma anche di commissario europeo in pectore dopo che nei giorni scorsi Matteo Salvini ha affermato che “Fitto sarebbe un ottimo commissario europeo”.

La nomina

Parole confermate poche ore dopo dall’altro vice di Meloni, Antonio Tajani, il quale ha affermato che il ministro pugliese «è la scelta migliore per il ruolo di commissario europeo».

Così, è probabile che sia dal palco, ma soprattutto nell’incontro con i giornalisti previsto a margine del dibattito Fitto possa chiarire quale sarà il suo futuro politico, anche se il nodo centrale e cioè le deleghe che verranno assegnate all’Italia in seno all’esecutivo comunitario è ancora oggetto delle trattative tra le diplomazie del Governo e dell’Unione europea, a partire dai contatti tra la stessa Meloni e la presidente della commissione, Ursula Von der Leyen.

Categorie
Attualità Bari News

Bari, stalli e limitazioni per i locali della movida: ecco le idee del sindaco della notte

Prima interlocuzione tra il consigliere comunale Lorenzo Leonetti, con delega a Sindaco della notte e il sindaco Vito Leccese per presentare un primo resoconto dei sopralluoghi serali avvenuti in questi giorni. Tra le prime attività del consigliere Leonetti c’è stata una ricognizione dei luoghi maggiormente interessati dal fenomeno della movida estiva con l’obiettivo di mappare le principali criticità da evidenziare all’amministrazione comunale.

Il resoconto

Il consigliere ha presentato un documento sintetico con il quale si individuano due problemi relativi alla vivibilità dello spazio pubblico: maggiore sicurezza relativa alla viabilità interna alla città vecchia e una migliore organizzazione degli spazi pubblici con riferimento a una delimitazione delle occupazioni di suolo pubblico delle attività economiche così da salvaguardare la fruibilità dei luoghi da parte di cittadini e turisti ed esercitare un maggiore controllo sullo spazio realmente occupato. Nello specifico, il consigliere Leonetti ha presentato al sindaco un progetto di delimitazione delle occupazioni commerciali mediante l’utilizzo di piccoli stalli a pavimento (cosiddette borchie), che dovranno essere posizionate in corrispondenza delle occupazioni definite con l’ausilio della polizia locale in base alla superficie autorizzata.

Le prossime mosse

Nei prossimi giorni con il coinvolgimento degli assessori e delle ripartizioni interessate si procederà a redigere un piano di lavoro. «Sono i primi giorni di lavoro e le segnalazioni sono tante – spiega Leonetti – Insieme al sindaco e agli assessori competenti stileremo un elenco di priorità in modo da dare subito un segnale di attenzione ai residenti ma anche a tutte quelle attività che rispettano le regole. Nei prossimi giorni organizzeremo incontri con le associazioni di categoria».

Gli esercenti

Per il momento quelle avanzate dal sindaco della notte sono delle proposte che andranno valutate dai rappresentanti degli esercenti. «Aspettiamo una convocazione per parlare dei problemi della movida – spiega Vito D’Ingeo di Confcommercio Bari-Bat – Non è certo una soluzione definitiva al problema, semmai un primo passo per trovare accordi come abbiamo fatto in altre città. Gli stalli non bastano ma occorre organizzare al meglio il servizio di bar, locali e ristoranti. Sono pochi quelli che non rispettano le regole, ripartiamo da loro».

Categorie
Bari News Politica

Caos M5S, adesso la resa dei conti: la questione barese si decide a Roma

Il giorno dopo le turbolente vicende che hanno costretto il sindaco di Bari, Vito Leccese, a dichiarare che «per ora la giunta proseguirà il suo lavoro con nove componenti» nel Movimento 5Stelle è l’ora della resa dei conti.

Lo scenario

Per quanto tutti si trincerino dietro dichiarazioni dai toni morbidi non è da escludere che quel che è accaduto all’interno della maggioranza del capoluogo non si inserisca nella diatriba nazionale che vede contrapposti il fondatore, Beppe Grillo, e il presidente Giuseppe Conte. Visto che un ruolo importante nella querelle barese è stato recitato dai sostenitori di Paola Taverna, vicepresidente vicario nazionale dei pentastellati a cui fa riferimento il coordinatore cittadino e sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, colui che ha proposto a Leccese di indicare in giunta l’esterno Raffaele Diomede. Una scelta contestata dai due eletti in consiglio comunale Antonello Delle Fontane e Italo Carelli. Una presa di posizione che è costata alla maggioranza anche il rinvio dell’elezione del presidente del Consiglio comunale per timore che alcuni franchi tiratori avessero potuto compromettere l’elezione del civico Romeo Ranieri, dato in pole position dopo che le trattative per assegnare lo scranno più alto delle assise cittadine all’antagonista nello stesso campo largo al primo turno di Leccese, Michele Laforgia, non erano andate a buon fine.

Il fronte barese

Così, il fronte barese nei 5Stelle potrebbe essere avocato proprio nella sede nazionale di via del Campo Marzio dove sia Taverna che Conte dovranno dirimere la questione per far sì che anche i grillini abbiano un loro assessore che, secondo il coordinatore cittadino, Leonardo Donno, dovrebbe emergere da “una soluzione interna”, quindi uno tra Delle Fontane e Carelli, per far posto così in aula Dalfino alla prima dei non eletti, Stefania Maggiore. A meno che il braccio di ferro tra Grillo e Conte non porti a una conta interna, con eventuale ipotesi di scissione, così come viene ipotizzato. Uno scenario che potrebbe vedere la stessa Taverna, grillina della prima ora e fedelissima del fondatore, e con essa i suoi sostenitori, lasciare il Movimento e seguire Grillo. A quel punto anche in Puglia e a Bari la conta sarebbe inevitabile, per quanto nel capoluogo insieme a Donno in molti sono già schierati dalla parte dell’ex premier, così come la maggior parte degli eletti in tutta la Puglia, fatta eccezione per l’ex candidata alla presidenza della Regione, Antonella Laricchia, una delle poche che potrebbe aderire all’eventuale nuova “cosa” di Grillo.

Categorie
Attualità Bari Cronaca News

Violenze contro i medici, Palmisano: «Si sottovalutano i rischi per gli operatori» – L’INTERVISTA

«La tragedia di Paola Labriola non è servita a prevenire efficacemente questi fenomeni di violenza nei confronti di operatori sanitari e pubblici ufficiali». A sottolinearlo è il sociologo Leonardo Palmisano.

Cosa c’è all’origine di questi fenomeni?

«Sottovalutiamo i rischi che corrono quotidianamente gli operatori che vengono raggiunti dall’utenza, soprattutto in contesti delicati come quelli sanitari. Ma è solo un pezzo dell’analisi. Importante è la considerazione che hanno le famiglie italiane dei servizi pubblici e quello che pretendono da questi ultimi. I medici vengono aggrediti da quelle stesse famiglie che quando un ragazzino ha problemi a scuola, aggrediscono gli insegnanti e i dirigenti. Il clima culturale che è stato alimentato nel paese è quello di pensare che il servizio pubblico debba risolvere immediatamente qualsiasi problema. E quando questo non avviene si sfocia nella violenza, non solo contro le persone ma anche verso le strutture come i pronto soccorso».

Questo cosa testimonia?

«Vuol dire che tu utente innanzitutto non riesci a capire che la medicina è una scienza e che spesso una persona non può essere salvata, nonostante tutti gli sforzi. E poi emerge il tratto dell’egoismo, che è un’aggravante: se si devastano gli arredi di una guardia medica o di un pronto soccorso, il tuo egoismo arriva fino al punto di mettere fuori gioco una struttura che non serve solo a te ma a tutta la collettività».

Ci può essere una soluzione?

«Forse è arrivato il momento di prendere in considerazione l’idea di non permettere più l’accesso dei parenti dei pazienti dove c’è un livello di prossimità strettissimo con l’operatore sanitario, come avviene in altri stati europei. A questo va affiancata una rieducazione delle persone adulte. Per quanto riguarda invece le aggressioni nei confronti delle forze dell’ordine, invece, qui la situazione è ancora più incancrenita. Quante volte noi sottovalutiamo i cori contro polizia e carabinieri nelle curve degli stati? Sono decenni che sentiamo i tifosi inveire contro gli agenti. Sono tutti pezzi che alimentano quel sentimento anti statale, molto radicato in Italia. Sono due fenomeni diversi ma che rivelano una cattiva educazione e l’idea che la violenza possa essere l’unica soluzione ai problemi e ai “torti” ricevuti. Bisogna iniziare a lavorare sulla prevenzione della violenza».

Categorie
News Taranto

In tilt il 118 a Taranto: «Serve personale e invece si ricorre al volontariato»

In tilt il 118. Troppe richieste specie d’estate, tra il numero maggiore di abitanti che assale la costa jonica e le meritate ferie anche per gli operatori sanitari. E infine quella guardia medica che di notte va organizzata, per evitare che ci siano ancora incidenti come quelli di Maruggio, a Manduria dove la dottoressa è stata picchiata e ha deciso prima di dimettersi, poi in qualche modo di rientrare, ma non è più disponibile a turni di notte.

L’allarme

Oggi arriva la denuncia dell’Usb che in una nota scrive: «assenze dovute a malattie, infortuni, ferie estive in questi giorni in cui anche cresce la richiesta di intervento, hanno messo in ginocchio il sistema del 118 sul territorio jonico. – dice il sindacato – Accade quello che Usb aveva previsto sin dall’inizio delle operazioni di internalizzazione del servizio di emergenza/urgenza, in caso di mancato completamento dell’organico e mancato riconoscimento della struttura attuale che possa mettere in condizione di gestire adeguatamente il servizio».

E l’Usb denuncia che ancora una volta l’Asl ha deciso non di fare contratti, ma di risparmiare, come?
«Di fronte a questa situazione, dalla Sanitaservice e dall’Asl, in qualità di socio unico, ci saremmo aspettati contratti a tempo determinato, al posto di questo pericoloso ritorno al passato, con il ricorso nuovamente alle associazioni di volontariato», afferma il sindacato.

L’assemblea

Usb rifiuta questo modus operandi e convoca un’assemblea con i lavoratori per il 4 settembre nella sede Usb in piazza Lo Jucco a Talsano. In quella circostanza verrà prodotto un documento «contenente la netta contrarietà del sindacato a riconsegnare potere a chi in passato non ha esitato a spremere i lavoratori, oltreché proposte che vanno nella direzione chiara del miglioramento del servizio», conclude il coordinamento sanità Usb di Taranto.

E le guardie mediche?

L’argomento è attualissimo specie in un territorio dove si fatica pure a cercare medici, basta pensare che non è ancora chiaro come e con chi verrà sostituita la guardia medica notturna a Maruggio, a Manduria, dove la dottoressa specializzanda aggredita ha deciso di andar via, perchè stanca di subire angherie e adesso non sarà facile, come lei stessa aveva riconosciuto, sostituirla. Mancano medici, infermieri, manca il personale sanitario. Ora anche il 118 va in tilt. E questo significa per il territorio che non vengono garantiti i servizi essenziali per chi vive e anche per i turisti che arrivano e che decidono di trascorrere le vacanze sulla costa jonica o che magari hanno una casa vacanza.

Categorie
Attualità Brindisi News

Carenza di vigili del fuoco a Brindisi, il grido d’allarme: «Noi siamo al collasso»

Dopo un’estate di fuoco, letteralmente e metaforicamente, arriva la protesta in piazza. I vigili del fuoco di Brindisi hanno scioperato ieri per protestare contro la carenza di personale e mezzi.

Una carenza di 52 unità

I sindacati hanno denunciato che in tutta la provincia ci sono solo 190 vigili operativi, rispetto ai 242 previsti. La situazione risulta critica, soprattutto durante il periodo estivo. Le richieste includono l’incremento dell’organico e il rinnovamento del parco automezzi.

Le sigle nazionali e locali

I responsabili delle segreterie nazionali, presenti all’iniziativa, hanno lanciato dei messaggi al comandante provinciale dei vigili del fuoco, Giulio Capuano. Costantino Saporito del coordinamento nazionale Usb ha commentato: «Il problema è che un vigile deve scegliere e decidere a chi fare soccorso, se dover andare dove c’è un incendio oppure andare dove c’è un incidente stradale. Questo è il vero problema, e il comandante Capuano non può spostare quest’asse verso di noi, la responsabilità non è la nostra. É lui che gestisce ed è lui che è responsabile civile e penale del soccorso».

I comandi sbilanciati

Valentino Prezzemolo della segreteria nazionale Uil ha evidenziato che «i vari problemi hanno un denominatore comune che è rappresentato dai criteri di promozione di questi dirigenti, perché sono sbilanciati rispetto ad altre necessità e non quelle del soccorso tecnico urgente. Ti ritrovi, inevitabilmente, a causa di questo, comandi particolarmente complessi come quello di Brindisi in mano a chi, magari, non ha tutte le caratteristiche o tutte le attitudini necessarie a un comando così difficile, con un territorio così vasto».

Le richieste

«Tante volte è il personale a porre rimedio su diverse situazioni – spiega Carmelo Petiti dell’Usb -, purtroppo non riusciamo a dare una risposta efficace con le squadre che abbiamo a disposizione. Vogliamo dare una risposta alla cittadinanza, pronta e puntuale, e rispondere a quelle che sono le esigenze della comunità».

Le critiche al comandante

«È chiaro che – commenta Francesco Sperto della Uil – non ci sono corrette relazioni sindacali e non c’è nemmeno quell’armonia giusta tra comando e comandante, questo comandante, in particolare, si è contraddistinto per essere il “comandante dell’apparire” e non “dell’essere”».

Mino Tasso della Fp Cgil racconta che «nella riunione il prefetto, sua eccellenza ci disse che i panni sporchi dobbiamo lavarli in famiglia, noi l’abbiamo fatto e lo stiamo continuando a fare, per questo non intendiamo rispondere a quanto detto dal dirigente locale, ma al contrario, informiamo la cittadinanza della nostra grave carenza di uomini, mezzi e personale amministrativo e operativo».

Le relazioni sindacali

«Chiediamo al comandante corrette relazioni sindacali, riorganizzazione degli uffici e mezzi idonei. Noi siamo al collasso» ha concluso Diego De Giorgi del Conapo.

Categorie
Bari Sport

Difesa colabrodo e nessun leader: è allarme in casa Bari a 5 giorni dalla chiusura del mercato

Poco meno di 30 minuti giocati con intensità e fame, come aveva comandato mister Longo. Piccoli spiragli di luce, all’insegna della reazione dopo i tre schiaffi subiti all’esordio. Per il resto soltanto il buio, nella testa e nelle gambe. Il segnale che matura dal “Braglia”, dove il Bari venerdì sera ha subito la seconda sconfitta consecutiva in campionato in due partite, fa suonare forte e chiaro l’allarme rosso: la squadra allestita finora è in evidente difficoltà, con un organico ancora inadeguato a reggere l’urto della categoria, tanto meno a lottare concretamente per i playoff, obiettivo fissato a luglio scorso dal presidente Luigi De Laurentiis.

Difesa colabrodo

Cinque reti subite in 180 minuti, tre delle quali su palla inattiva. Spaventa l’incapacità della squadra di respingere i pericoli creati sul gioco aereo: ai due gol incassati in fotocopia contro la Juve Stabia, sugli sviluppi di calcio d’angolo, ha fatto il paio la rete del sorpasso modenese siglata da Pedro Mendes, lasciato colpevolmente solo da Obaretin in area piccola. Anche contro gli emiliani, il Bari ha sofferto terribilmente i corner, non dando mai la sensazione di una gestione sicura di quel tipo di situazione di gioco. I 90 minuti contro il Modena hanno confermato i limiti manifestati dalla retroguardia anche durante la preseason, ricalcando il copione da horror già recitato dal Bari in fase di non possesso nello scorso campionato, con premi Oscar in negativo assegnati ancora sul piano delle individualità.

Cercasi leader

Lo ha rimarcato anche Longo nel post gara, attraverso la sua proverbiale onestà intellettuale: un fattore che anziché suscitare irritazione dovrebbe al contrario essere apprezzato dalla proprietà, laddove l’obiettivo sia davvero quello di costruire e guardare lontano. Dopo l’addio al calcio giocato di Valerio Di Cesare, il Bari ha perso uno degli ultimi leader, in campo e spogliatoio. Si vive delle solite fiammate estemporanee di Sibilli in fase di costruzione, insieme a un gagliardo Manzari, al “Braglia” in palla, insieme a Oliveri nel primo tempo. Per il resto la sensazione è che ci si limiti a svolgere il compitino, finendo, nel tentativo di puntare al 6 in pagella, per incappare in errori marchiani dal peso specifico rilevante sull’economia del risultato. Le marcature saltate in occasione di tre dei cinque gol subiti nelle prime due partite di campionato sono un dato che fa accapponare la pelle, lasciando sgomento innanzitutto l’allenatore che invece, sin dal ritiro di Roccaraso, aveva dedicato un’attenzione maniacale a ogni situazione di gioco. Fa specie, in tal senso, la grave leggerezza di Vicari, responsabile del fallo da rigore per il gol del momentaneo pareggio dei padroni di casa. Il neo capitano del Bari sta faticando più del previsto nel reggere il peso dell’eredità raccolta dall’ex compagno di reparto. Gli equilibri difensivi al momento sono un’utopia. L’assenza di Di Cesare, unita a quella di nuovi leader tecnici, dei quali per ora non c’è traccia, sta rendendo ancora più complicato il percorso del neo capitano e quello di tutta la squadra.

Promessa non mantenuta

«Quest’anno non ci saranno ritardi nell’allestimento della rosa» aveva annunciato il presidente Luigi De Laurentiis durante presentazione di Magalini e Longo. Mancano cinque giorni alla chiusura del mercato. Il Bari necessita ancora di almeno quattro titolari capaci di alzare il tasso qualitativo: due difensori, un centrocampista e un trequartista. Longo confida nel miracolo. Nel frattempo l’allenatore resta troppo solo nei suoi tormenti.

Categorie
Lecce News Sport

Serie A, seconda sconfitta per i giallorossi: Inter-Lecce 2-0. Sintesi del match

Dopo la brutta sconfitta in casa contro l’Atalanta, i giallorossi non invertono il trend negativo e in un San Siro sold-out non vanno oltre il 2-0. I nerazzurri si impongono sul Lecce con i gol di Darmian al 5′ e con il rigore trasformato da Calhanoglu, dopo un grave errore di Gaspar. La seconda giornata di Serie A 24/25 si chiude con ancora 0 punti e un ultimo posto in classifica per gli uomini di Gotti.

Formazioni ufficiali

INTER (352): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Di Marco; Taremi, Thuram. Allenatore: Inzaghi.

LECCE (4231): Falcone; Gendrey, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Ramadani, Pierret; Banda, Rafia, Dorgu; Krstovic. Allenatore: Gotti.

Sintesi del match

Primo tempo
Dopo un continuo possesso, al 5′ la sblocca Darmian: cross sulla sinistra di Di Marco, spizza di testa Taremi che, involontariamente, offre un assist facile facile per la testa dell’esterno ex United. Inter-Lecce 1-0. Continua l’assedio degli uomini di Inzaghi che, al 14′, sfiorano il raddoppio con Barella che raccoglie una respinta di Falcone e ci prova in sforbiciata, salva di testa Baschirotto. Dopo il solito cooling break al 25′, succede poco altro nell’afa milanese; ammonizione di Gallo al 30′ e una buona occasione di Rafia che viene fermata dall’ottimo intervento difensivo di Calhanoglu. Finisce 1-0 il primo tempo dopo i 2 minuti di recupero assegnati dall’arbitro Di Marco.

Secondo tempo
Parte in attacco l’Inter che, al 49′, con Thuram sfiora il 2-0, il francese non scarta il cioccolatino offerto da Barella e spara di poco a lato con il piede debole. Al 51′ Banda, quasi da metà campo, fa partire un cross verso la testa di Baschirotto, il difensore colpisce ma il tiro è troppo debole per impensierire Sommer. Un minuto più tardi succede il panico nell’area di rigore giallorossa: incertezza difensiva di Gaspar che sfiora la caviglia di Taremi, l’ex Porto da terra serve Thuram, murato da Falcone. Attacca il Lecce: prima Ramadani da fuori area col sinistro, poi cross di Gallo per Krstovic che non ci arriva. Al 60′ giallo per Banda e al 62′ fuori proprio lui e Rafia, dentro Pierotti e Tete Morente.

Al 66′ Pierret mette un buon cross in area, sbuca il solito Krstovic che colpisce bene, la blocca il portiere svizzero. Solo un minuto dopo arriva il calcio di rigore per l’Inter: Gaspar trattiene vistosamente Thuram e il direttore di gara concede il penalty dagli 11 metri. Calhanoglu spiazza Falcone e fa 2-0. All’84esimo Gotti inserisce Berisha e Coulibaly per Krstovic e Pierret. All’87’ arriva il vero primo tiro in porta degli ospiti con Dorgu che, con un sinistro dal limite, impegna i guantoni dell’estremo difensore nerazzurro. Al 92′ arriva una seconda occasione per riaprila, stavolta con Berisha che fa partire un gran tiro rasoterra, si tuffa e devia in angolo Sommer. Dopo i 6 minuti di recupero, termina 2-0 fra Inter e Lecce a San Siro.

Exit mobile version